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Il palazzo e la piazza secondo Bruno Vespa

Una radiografia dellʼItalia prima del voto

Ufficio stampa

"Il 2012 sarà ricordato come l'anno più triste del dopoguerra. L'anno in cui la crisi economica ha spazzato via certezze consolidate e ha avvolto il futuro in una nebbia fittissima. La frustrazione degli italiani, costretti a un'austerità in parte necessaria, ma poco sopportabile in una tremenda recessione, è diventata ribellione - ora silenziosa, ora gridata nelle piazze - dinanzi alla cecità di un mondo politico restio a sintonizzarsi con gli umori della gente nei tagli ai propri privilegi."
 
A due settimane dalle elezioni, il ripercorrere la storia di questo tormentato paese, a partire dalla crisi del 1929 e dalla grande depressione che ne seguì, è sicuramente un valido aiuto per tentare di capire questo momento di confusione e questa diffusa sensazione di precarietà e di mancanza di punti di riferimento che ingenera una profondo senso di disagio e la voglia di ribellione, di antipolitica.
Il libro indaga a fondo sui più clamorosi casi di malcostume politico, per capire come gli errori del passato stanno influenzando il presente e il futuro. Dal finanziamento illecito alle sempre più numerose appropriazioni di denaro pubblico, al tema eterno dell'evasione fiscale.
Un viaggio nella macchina del fisco con un accompagnatore d'eccezione: Attilio Befera, direttore dell'Agenzia delle entrate.
"Il quadro dell'evasione fiscale emerge con chiarezza da pochi dati. I contribuenti italiani sono 41 milioni e mezzo. Più di un terzo di essi guadagna meno di 700 euro netti al mese (10 mila euro lordi all'anno), metà (20,2 milioni) dichiara un reddito netto inferiore a 1.000 euro al mese (15 mila euro lordi). Il 30 per cento (circa 12 milioni di persone) dice di guadagnare meno di 1.500 euro al mese (senza tredicesima), il 20 per cento (8 milioni) tra i 1.500 e i 5 mila euro. Soltanto l'1 per cento guadagna di più. E solo lo 0,07 per cento (30.590 persone) denuncia più di 300 mila euro lordi, cioè più di 15 mila euro al mese netti; 10.277 contribuenti dichiarano più di mezzo milione e, tra questi, 2.366 privilegiati più di 1 milione."Bruno Vespa parte dal crollo di Wall Street del 1929, spiega come Mussolini ebbe il maggiore consenso durante la peggiore congiuntura economica, racconta i miracoli del dopoguerra, la follia dei decenni in cui ci siamo indebitati a piene mani, il tormentato ingresso nell'euro, le ragioni della bancarotta di alcuni paesi europei (e il forte rischio, per noi, di fare la stessa fine), la durissima e a volte incomprensibile politica di Angela Merkel, la fine traumatica del governo Berlusconi e la nascita del governo Monti. In una lunga conversazione, Silvio Berlusconi svela i retroscena della sua difficile navigazione, spiega il perché di tanto rigore e apre al futuro, interrogandosi anche sul suo ruolo dopo le prossime elezioni.
Vespa affronta poi la bufera dell'antipolitica che spira minacciosa, interroga i protagonisti di ieri e di oggi, per spiegare cause ed effetti del cataclisma in corso.

Ufficio stampa

Bruno Vespa
Il Palazzo e la Piazza
Editore: Mondadori
Genere: Scienza politica
Collana: 
I libri di Bruno Vespa
Pagine: 444  
Dimensioni: 14,0 x 21,5 cm, 
Cartonato con sovraccoperta
€ 19,00
ISBN 9788804623007 
ebook: € 9,99