Nonostante la scomparsa di due figlie, l'attore francese è andato avanti per la sua strada
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L’abbiamo conosciuto con il vento tra i capelli, su una Lancia Aurelia guidata da Vittorio Gassman, nel Sorpasso. Era bello, sorridente, felice mentre correva a tutta velocità verso il futuro. E invece la tragedia lo aspettava dietro l’angolo. In quel film e nella vita. Alcuni anni dopo, mentre Trintignat era sul set de Il conformista di Bernardo Bertolucci, la scure del destino, impietosa, cala su di lui: la secondogenita Pauline muore in culla. Seguono anni duri, dolorosi, che però i grandi successi professionali in qualche modo addolciscono. Ma proprio quando la vita sembra aver compiuto il suo ciclo, l’anziano Trintignant ormai nonno di quattro nipoti, viene colpito ancora una volta da una freccia avvelenata: sua figlia Marie è morta, ammazzata di botte da suo marito, il cantante dei Noir Désir Bertrand Cantant. Un dolore così a settant’anni può essere fatale. Eppure Trintignant ancora una volta decide di vivere, di continuare a percorrere la sua strada che proprio quest’anno l’ha portato a vincere a 81 anni la Palma d’oro al Festival di Cannes con il film Amour. In Alla fine ho deciso di vivere Trintignant ci racconta la sua storia, ripercorre la sua vita, quella vita che tanto gli ha dato e che forse troppo gli ha tolto.
Il libro è edito da Mondadori e sarà in libreria dal 2 ottobre
Collana Ingrandimenti
Pagine 204
Prezzo 18 euro
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