Cicatrici, ferite, mutilazioni del volto femminile, pistole e coltelli. Sono gli elementi che verranno messi a fuoco nelle sculture scelte dal Padiglione del Guatemala per la Biennale di Venezia. Le opere d'arte sono state realizzate dalla guatemalteca Elsie Wunderlich e dall'italiano Marco Manzo. Attraverso teste femminili realizzate in bronzo e vernice di titanio, gli artisti mettono in mostra il dolore della violenza di genere. I volti di donna, scolpiti da Elsie Wunderlich, sono sempre adornati da rose, simbolo di rinascita e segno della simbiosi tra sofferenza e fascino. Marco Manzo ha invece realizzato un'installazione in marmo di Carrara di mani maschili e femminili: le prime aggressive e armate, mentre le seconde in posizione di difesa. Ma in ognuna delle opere esposte, c'è spazio anche per un messaggio di speranza per ogni donna.
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