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Nubifragio Trevigiano: 4 morti e 4 feriti

Una bomba dʼacqua ha investito in tarda serata Refrontolo. Le quattro vittime stavano partecipando a una festa. Zaia: "Un paese devastato"

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Quattro morti e quattro feriti, uno dei quali in modo grave: è il bilancio di una bomba d'acqua che si è abbattuta a Refrontolo, nel Trevigiano. L'improvviso e violento acquazzone ha fatto esondare il torrente Lierza che ha sorpreso i partecipanti a una festa che stavano sotto un tendone. L'impeto dell'acqua ha trascinato parte dei presenti, alcuni dei quali sono stati scaraventati in un fiume vicino al Mulino della Croda.

Nubifragio Trevigiano: 4 morti e 4 feriti

Quattro i feriti, uno è grave - Sono quattro le persone rimaste ferite, di cui uno in gravi condizioni. Nell'area d'erba di fronte al Molinetto della Croda era in corso la festa della Pro loco, con un centinaio di partecipanti. All'improvviso è arrivato il nubifragio che dalla collina si è abbattuto a valle coinvolgendo decine di auto e il tendone dove si svolgeva la festa, trascinando il tutto verso il torrente. I feriti sono stati accompagnati negli ospedali di Vittorio Veneto e Conegliano. Le operazioni di soccorso sono state rese difficili soprattutto dall'impraticabilità della zona.

Identificate le vittime -Sono state identificate le 4 vittime della tragedia: si tratta dei trevigiani Maurizio Lot, 52 anni, di Farra di Soligo; Giannino Breda, 67 anni, di Sernaglia della Battaglia; Fabrizio Bortolin, 48 anni, di S.Lucia di Piave; Luciano Stella, 50 anni , di Pieve di Soligo.

"Disastro provocato dalle forti piogge, nessun effetto tappo" -Secondo il capo del Genio Civile di Treviso, Alvise Lucchetta, e il comandante provinciale della Forestale, Alberto Piccin, che hanno sorvolato e percorso a piedi l'area, il disastro "ha un'unica causa: "l'eccezionale quantità d'acqua caduta nella zona in un tempo brevissimo". In un primo momento era stato ipotizzato che la tragedia fosse stata causata da materiali vari, tra cui diverse rotoballe, scivolati nel torrente e che avrebbero provocato un effetto tappo, ostruendo il corso del fiume e determinando l'esondazione. La Procura di Treviso ha aperto un'inchiesta come atto dovuto: il fascicolo non ha né un'ipotesi di reato né indagati.

Zaia: "Mai vista una bomba d'acqua di queste dimensioni" - "Questo è un lutto per tutto il Veneto e per l'Italia. Il comune di Refrontolo è devastato". Così il governatore del Veneto Luca Zaia ha commentato il tragico nubifragio che ha colpito il Trevigiano, provocando quattro morti e otto feriti. "Chiederemo lo stato di calamità per tutta l'area colpita. Per noi è una tragedia. Una bomba d'acqua mai vista", ha aggiunto il presidente, arrivato sul luogo del disastro insieme alla Protezione civile, ai vigili del fuoco e alle forze dell'ordine.

Anche i soccorsi in difficoltà - Sulla zona si sono concentrati oltre 40 carabinieri, fatti arrivare dalle compagnie che hanno operato con difficoltà per i soccorsi. Attivata anche la Protezione civile, con numerosi volontari che hanno collaborato alle ricerche dei dispersi. L'Arma ha inoltre inviato mezzi con apparecchiature fotoelettriche per illuminare l'area, priva di ogni illuminazione, in maniera da rendere più agevoli le ricerche di chi mancava all'appello e per facilitare le operazioni di soccorso. Molti dei partecipanti alla festa sono stati allontanati con ambulanze, mezzi militari e con auto di amici e parenti che, appresa la notizia, si sono precipitati sul luogo della tragedia.

I vigili del fuoco: "Un fiume al posto della strada" - "Quando siamo arrivati nell'area dove si svolgeva la festa, al posto di una strada abbiamo trovato un fiume d'acqua alta più di un metro", ha raccontato un vigile del fuoco che ha partecipato ai soccorsi. "Molte persone - ha aggiunto - cercavano di resistere alla furia del vento aggrappati ai rami di alcuni alberi".

Testimoni: "E' stato un piccolo Vajont" - Alcuni testimoni descrivono la bomba d'acqua che ha devastato il Molinetto a Refrontolo come un piccolo Vajont. Lungo l'asse del torrente Lierza erano radunate un centinaio di persone quando, in pochi istanti, il fortunale ha travolto il tendone trascinando con sè, persone, suppellettili e auto. "Come una lama, il turbine d'acqua ha spazzato via tutto - raccontano -. Compresi un paio di container".

Sono state prese dal panico decine di persone: chi in gruppo, chi singolarmente, hanno cercato di mettersi al sicuro individuando possibili vie di fuga, ma nella confusione qualcuno è finito invece nella trappola dell'acqua, che scendeva impetuosa, e del fango. A evitare un disastro ancora peggiore, secondo i testimoni, la presenza di spirito di alcuni abitanti che hanno fatto fuggire la gente che usciva dalla festa paesana nelle aree a monte del torrente, mentre sono stati bloccati quanti tentavano di fuggire a bordo delle auto, che a valle sarebbero inevitabilmente stati inghiottiti dal torrente. Subito sono scattati gli interventi dei Vigili del fuoco e della Protezione civile che hanno messo in sicurezza la zona, l'hanno interdetta al traffico e hanno portato prima bulldozer per ripristinare la viabilità, e poi ambulanze, per permettere di trasportare i feriti.

A Crespano sott'acqua una ventina di abitazioni - Il maltempo non ha colpito nel Trevigiano solo la frazione di Refrontolo. Piogge violente si sono abbattute anche su Preganziol, Mogliano, Zero Branco e la Castellana. L'emergenza maggiore è stata registrata a Crespano del Grappa dove una ventina di case e scantinati sono finiti sott'acqua.