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Terremoto, i satelliti mostrano i movimenti del suolo e i danni nei centri abitati

Il sisma ha prodotto una deformazione che si estende per un'area di circa 130 chilometri quadrati

Terremoto, i satelliti mostrano i movimenti del suolo e i danni nei centri abitati - foto 1
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Ricercatori del CNR e dell'INGV hanno rilevato le deformazioni del suolo causate dall'ultimo evento sismico del 30 ottobre attraverso le immagini radar dei sensori della costellazione Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus.

I risultati, seppur preliminari, mostrano una deformazione che si estende per un'area di circa 130 chilometri quadrati e il cui massimo spostamento è di almeno 70 cm, localizzato nei pressi dell'area di Castelluccio.

La mappa delle deformazioni del suolo - “Dall'interferogramma ottenuto dai dati Sentinel-1 (figura allegata) è possibile delimitare la zona (40 x 15 km) in cui il terreno si è abbassato a seguito dei terremoti del 26 e 30 ottobre di magnitudo 5.9 e 6.5”, dichiara Stefano Salvi, dirigente tecnologo INGV. “Si nota molto bene la complessità dei movimenti del suolo, sostanzialmente dovuti a due categorie di effetti: allo scorrimento degli opposti lembi di crosta terrestre lungo i piani di faglia profondi è dovuto l'andamento concentrico delle frange colorate (linee di uguale abbassamento), mentre discontinuità, addensamenti o piegature ad angolo acuto delle frange sono dovute a fenomeni molto superficiali quali scarpate di faglia, riattivazioni di frane, sprofondamenti carsici. È il contributo dei terremoti alla costruzione dei paesaggi Appenninici”.

La mappa dei danni - Altre elaborazioni grafiche sono arrivate dai satelliti Cosmo SkyMed e poi elaborate dalle società e-Geos, già al lavoro per produrre le mappe del terremoto del 26 ottobre nell'ambito del progetto europeo Copernicus Ems, per il quale coordina un gruppo di lavoro internazionale. Queste ultime immagini mostrano i danni nel territorio di Norcia. Le rilevazioni sono state effettuate alle ore 5,50 del 30 ottobre, poco prima del terremoto avvenuto alle 7,40 dello stesso giorno, e poi dopo il sisma, alle 5,50 del 31 ottobre.

Nell'elaborazione è stato utilizzato anche un algoritmo per eliminare le zone con vegetazione, in modo da vedere spostamenti di centimetri. La mappa ottenuta, in cui sono evidenziati in rosso i nuovi crolli, si chiamata "damage proxy map" e identifica una probabilità di danno. "In questo caso - rileva e-Geos - il sensore vede piccolissime variazioni, quindi sarà poi necessario verificare con ulteriori sopralluoghi, vista l'entità del sisma".

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