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Loris, il papà: "Non so più a chi credere, Veronica era mamma e moglie perfetta"

Santa Croce Camerina, tra atroci dubbi e indelebili ricordi, Davide Stival racconta la vita della sua famiglia prima della tragedia

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Non sa più a cosa credere Davide Stival, padre del piccolo Loris Andrea Stival, il bambino di 8 anni ucciso nel Ragusano il 29 novembre. In una lunga intervista l'uomo parla della moglie, Veronica Panarello, accusata dell'omicidio. "Era la madre perfetta - dice -. Quella stessa mattina o forse la sera prima lo aveva voluto premiare. Devo credere agli inquirenti ma è come se si parlasse di un'altra persona".

Loris, il papà: "Non so più a chi credere, Veronica era mamma e moglie perfetta"

Nell'intervista, pubblicata sul Corriere della Sera, Davide Stival si lascia andare ai ricordi. "Eravamo una coppia unita, una famiglia unita. Si occupava lei di tutto, pagava le bollette, le stanze sempre in ordine, i bimbi a scuola sempre pulitissimi, la spesa fatta, il pranzo pronto...".

Anche con i figli, quindi, nessun problema. "Loris era il cocco di mamma. Poche ore prima della tragedia lei lo aveva voluto premiare, capito? Premiare per il 10 preso in storia. Così gli aveva dato due euro per comprare le figurine. L'abbiamo voluto con tutte le nostre forze, non è vero che nacque per caso. Decidemmo di metterlo al mondo proprio per andare a vivere insieme definitivamente".

Nessun segno di squilibrio, nessuna debolezza. "In questi dieci anni insieme mai una stranezza. E guai assolutamente a chi le toccava Loris. Se capitava che io lo rimproverassi, lei prendeva sempre le sue difese".

I ricordi di una famiglia unita si scontrano con ciò che emerge dalla procura. "Io devo credere a quello che mi dicono gli inquirenti - continua Davide Stival -. Se non credessi a questo sarei già andato in carcere a trovarla. Però è come se stessimo parlando di un'altra persona, è questa la verità".

L'uomo si sofferma poi sulle immagini riprese, quel maledetto giorno, dalle videocamere di sorveglianza: "Di sicuro quella che si vede è la macchina di mia moglie, ma il resto sono ombre di difficile interpretazione. Sagome compatibili, ma non più di questo".