FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Resistenza, le drammatiche lettere dei condannati a morte

Lʼultimo saluto alle famiglie e ai propri cari di chi ha pagato con la vita lʼamore per lʼItalia. Ecco alcune testimonianze

italia bandiera ue bandiere
-afp

Studenti, operai, partigiani, uomini e donne.

Dalle loro ultime lettere di condannati a morte della Resistenza, emerge la vita di persone comuni diventate protagoniste della storia italiana. Hanno pagato con la vita il loro amore verso la Patria. Ecco alcune drammatiche testimonianze e le parole di congedo, tratte dal sito www.storiaxxisecolo.it, inviate alla madri, ai parenti e alle famiglie prima di morire.

Albino Abico

Carissimi, mamma, papà, fratello sorella e compagni tutti, mi trovo senz'altro a breve distanza dall'esecuzione. Mi sento però calmo e muoio sereno e con l'animo tranquillo. Contento di morire per la nostra causa: il comunismo e per la nostra cara e bella Italia. Il sole risplenderà su noi "domani" perché TUTTI riconosceranno che nulla di male abbiamo fatto noi. Voi siate forti come lo sono io e non disperate. Voglio che voi siate fieri ed orgogliosi del vostro Albuni che sempre vi ha voluto bene.

Operaio di 24 anni, nato a Milano il 24 novembre 1919. Arrestato il 28 agosto 1944 grazie a una delazione di un collaborazionista, fu fucilato lo stesso giorno contro il muro di Via Tibaldi 26 a Milano, con Giovanni Aliffi, Bruno Clapiz e Maurizio Del Sale.


Giordano Cavestro (Mirko)

Cari compagni, ora tocca a noi. Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia. Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella. Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile. Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care. La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio. Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà.

Studente di 18 anni, nato a Parma il 30 novembre 1925, dà vita, di sua iniziativa, ad un bollettino antifascista attorno al quale si mobilitano numerosi militanti, Catturato il 7 aprile 1944 a Montagnana (Parma), nel corso di un rastrellamento operato da tedeschi e fascisti, fu condannato a morte, quindi graziato e trattenuto come ostaggio. Fu fucilato il 4 maggio 1944 nei pressi di Bardi (Parma) in rappresaglia all'uccisione di quattro militi.


Franca Lanzone

Caro Mario, sono le ultime ore della mia vita, ma con questo vado alla morte senza rancore delle ore vissute. Ricordati i tuoi doveri verso di me, ti ricorderò sempre Franca Cara mamma, perdonami e coraggio. Dio solo farà ciò che la vita umana non sarà in grado di adempiere. Ti bacio. La tua Franca

Di anni 25, casalinga, nata a Savona il 28 settembre 1919. Il 1°ottobre 1943 si unisce alla Brigata "Colombo", Divisione "Gramsci", svolgendovi attività di informatrice e collegatrice. Fu fucilata il I° novembre 1944, senza processo, da plotone fascista, nel fossato della Fortezza ex Priamar di Savona, con Paola Garelli e altri quattro partigiani.


Rino Mandoli (Sergio Boero)

Ai miei cari famigliari e agli amici e compagni tutti, vada in questa triste ora il mio piú caro saluto e l'augurio migliore per l'agognato "avvenire". Non piangete e ricordatemi. Questo è il solo premio a cui ambisco. Ricordate che l'Italia sarà tanto più grande quanto più sangue il suo popolo verserà serenamente. Mandoli Rino

Di anni 31, meccanico, nato a Genova il 13 dicembre 1912. Arrestato e portato nelle carceri di Alessandria, nei ripetuti interrogatori mantiene il falso nome di Sergio Boero. Fucilato in seguito all'attentato al Cinema Odeon di Genova, il 19 maggio 1944. Medaglia d'Argento al valor militare.


Luigi Mascherpa

Frida mia, sii forte e coraggiosa. Iddio ti proteggerà... Ti abbraccio con tutta l'anima e con te mia Madre, i miei fratelli, la nonna tutti. Prega per me nelle tue preghiere come io dall'alto. dove Dio vorrà mettermi, ti seguirò sempre. Ti lascio un nome intemerato che ha una sola colpa: avere amato la Patria! Addio, Frida mia, perdonami dei dolori - di tutti i dolori - che ti ho dato nella vita. Il Padre Abate De Vincentis mi ha assistito fino all'ultimo - ti dirà di me. Coraggio ancora, Frida mia: Iddio ti farà sopportare tutto... un ultimo bacio terreno dal tuo Luigi

Di anni 51 - contrammiraglio - nato a Genova il 16 aprile 1893. Processato il 22 maggio 1944 dal Tribunale Speciale di Parma, fu fucilato il 24 maggio 1944, al poligono di tiro di Parma, con l'ammiraglio Inigo Campioni Medaglia d'Oro al valor militare.


Giancarlo Puecher Passavalli

Muoio per la mia Patria. Ho sempre fatto il mio dovere di cittadino e di soldato: Spero che il mio esempio serva ai miei fratelli e compagni. Iddio mi ha voluto... Accetto con rassegnazione il suo volere. Non piangetemi, ma ricordatemi a coloro che mi vollero bene e mi stimarono. Viva l'Italia. Raggiungo con cristiana rassegnazione la mia mamma che santamente mi educò e mi protesse per i vent'anni della mia vita. L'amavo troppo la mia Patria; non la tradite, e voi tutti giovani d'Italia seguite la mia via e avrete il compenso della vostra lotta ardua nel ricostruire una nuova unità nazionale. Perdono a coloro che mi giustiziano perché non sanno quello che fanno e non sanno che l'uccidersi tra fratelli non produrrà mai la concordia. A te Papà l'imperituro grazie per ciò che sempre mi permettesti di fare e mi concedesti. Gino e Gianni siano degni continuatori delle gesta eroiche della nostra famiglia e non si sgomentino di fronte alla mia perdita. I martiri convalidano la fede in una Idea. Ho sempre creduto in Dio e perciò accetto la Sua volontà. Baci a tutti. Giancarlo

Di anni 20, dottore in legge, nato a Milano il 23 agosto 1923. Subito dopo l'8 settembre 1943 diventa l'organizzatore ed il capo dei gruppi partigiani che si vanno formando nella zona di Erba-Pontelambro (Como). Catturato il 12 novembre 1943 a Erba, da militi delle locali Brigate Nere - tradotto nelle carceri San Donnino in Como - più volte torturato -. Processato il 21 dicembre 1943 dal Tribunale Speciale Militare di Erba, fu fucilato lo stesso 21 dicembre 1943.


Luigi Pierobon (Dante)

A mamma e papà, nell'ultimo momento un bacio caro, tanto caro. Ho appena fatto la SS. Comunione. Muoio tranquillo. Il Signore mi accolga fra i suoi in cielo. E' l'unico augurio e più bello che mi faccio. Pregate per me. Saluto tutti i fratelli, Paolo, Giorgio, Fernanda, Giovanni, Alberto, Giuliana, Sandro, lo zio Giovanni, tutti gli zii e le zie. Un bacio a tutti. Il Padre qui presente, che mi assiste, vi dirà i miei ultimi desideri. Un bacio caro. Luigi Pierobon

Di anni 22, laureando alla facoltà di belle lettere di Padova, nato a Cittadella (Padova) il 12 aprile 1922. Catturato il 15 agosto 1944, a Padova, in seguito a delazione - tradotto nella Casa di Pena di Padova -. Fucilato il 17 agosto 1944 a Padova.


Vito Salmi (Nino)

Caro babbo, vado alla morte con orgoglio, sii forte come lo sono stato io fino all'ultimo e cerca di vendicarmi. Per lutto porta un garofano rosso. Ricevi gli ultimi bacioni da chi sempre ti ricorda. Tuo figlio Vito Saluti a tutti quelli che mi ricordano. Vendicatemi

Di anni 19 - tornitore - nato a Monteveglio (Bologna) il 15 ottobre 1924. Condannato a morte dal Tribunale Militare di Parma e quindi graziato condizionalmente e trattenuto come ostaggio -. Fucilato il 4 maggio 1944 nei pressi di Bardi (Parma), in rappresaglia all'uccisione di quattro militi, con Giordano Cavestro ed altri tre partigiani.


Lorenzo Viale

Carissimi, una sorte dura e purtroppo crudele sta per separarmi da voi per sempre. Il mio dolore nel lasciarvi è il pensiero che la vostra vita è spezzata, voi che avete fatti tanti sacrifici per me, li vedete ad un tratto frustrati da un iniquo destino. Coraggio! Non potrò più essere il bastone dei vostri ultimi anni ma dal cielo pregherò perché Iddio vi protegga e vi sorregga nel rimanente cammino terreno. La speranza che ci potremo trovare in una vita migliore mi aiuta a sopportare con calma questi attimi terribili. Bisogna avere pazienza, la giustizia degli uomini, ahimè, troppo severa, ha voluto così. Una cosa sola ci sia di conforto: che ho agito sempre onestamente secondo i santi principi che mi avete inculcato sin da bambino, che ho combattuto lealmente per un ideale che ritengo sarà sempre per voi motivo di orgoglio, la grandezza d'Italia, la mia Patria: che non ho mai ucciso, né fatto uccidere alcuno: che le mie mani sono nette di sangue, di furti e di rapine. Per un ideale ho lottato e per un ideale muoio. Perdonate se ho anteposto la Patria a voi, ma sono certo che saprete sopportare con coraggio e con fierezza questo colpo assai duro. Dunque, non addio, ma arrivederci in una vita migliore. Ricordatevi sempre di un figlio che vi chiede perdono per tutte le stupidaggini che può aver compiuto, ma che vi ha sempre voluto bene. Un caro bacio ed abbraccio Renzo

Di anni 27 - ingegnere alla FIAT di Torino - nato a Torino il 25 dicembre 1917 -. Fucilato l'11 febbraio 1945 al Poligono Nazionale del Martinetto in Torino, da plotone di militi della GNR, con Alfonso Gindro ed altri tre partigiani.


Bruno Frittaion (Attilio)

Edda voglio scriverti queste mie ultime, e poche righe. Edda, purtroppo sono le ultime si, il destino vuole così, spero ti giungano di conforto in tanta triste sventura. Edda, mi hanno condannato alla morte, mi uccidono; però uccidono il mio corpo non l'idea che c'è in me. Muoio, muoio senza alcun rimpianto, anzi sono orgoglioso di sacrificare la mia vita per una causa, per una giusta causa e spero che il mio sacrificio non sia vano anzi sia di aiuto nella grande lotta. Di quella causa che fino a oggi ho servito senza nulla chiedere e sempre sperando che un giorno ogni sacrificio abbia il suo ricompenso. Per me la migliore ricompensa era quella di vedere fiorire l'idea che purtroppo per poco ho servito, ma sempre fedelmente. Edda il destino ci separa, il destino uccide il nostro amore quell'amore che io nutrivo per te e che aspettava quel giorno che ci faceva felici per sempre. Edda, abbi sempre un ricordo di chi ti ha sempre sinceramente amato. Addio a tutti. Addio Edda

Di anni 19 - studente - nato a San Daniele del Friuli (Udine) il 13 ottobre 1925 -. Sino dal 1939 si dedica alla costituzione delle prime cellule comuniste nella zona di San Daniele. Processato il 22 gennaio 1945 dal Tribunale Militare Territoriale tedesco di Udine, fu fucilato il 1 febbraio 1945.