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Ravenna, va "in pensione" il recordman delle donazioni di sangue

A quasi 70 Guido Savadori ha all'attivo 310 donazioni. Il grazie dell'Avis provinciale: "Hai garantito a tanti ammalati il diritto alla vita"

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Oltre 300 donazioni in 42 anni.

È il record conquistato dal romagnolo Guido Salvadori. Settanta anni a breve, l'uomo, già ribattezzato dall'Avis di Ravenna "il recordman delle donazioni", è costretto ad andare "in pensione" per il raggiungimento dell'età massima. Iscritto all'Avis comunale di Ravenna da 16 aprile 1980, Salvadori ha dovuto infatti interrompere la sua carriera da donatore per una questione di età, dopo aver donato sangue e plasma regolarmente per oltre 40 anni.

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"Nell'arco di questi anni sono tanti gli ammalati che lo possono ringraziare per aver avuto, grazie alle sue donazioni, garantito il diritto alla vita. Grazie Guido." In questi oltre 40 anni Salvadori era diventato ormai una presenza fissa negli ambulatori dell'Avis di Ravenna tanto che quest'ultima ha voluto ringraziarlo pubblicamente con un post su Facebook.

 

 

"Mi faceva sentire bene", ha detto Guido intervistato dall'edizione locale del Resto del Carlino. "Era l'aprile del 1980, avevo 28 anni - racconta al quotidiano - Mi trovavo a Sant'Antonio di Ravenna e vidi un'autoemoteca. Decisi di provare: da allora non ho più smesso". "Sono cesenate e ora vivo a Bertinoro, ma ho lavorato a lungo a Ravenna e ho sempre trovato più comodo donare lì. Lo facevo normalmente alle 7 del mattino, prima di andare al lavoro".

 

"Mi dispiace un po' dover interrompere le donazioni per sopraggiunti limiti di età, ma le regole sono regole - aggiunge - Va poi detto che le donazioni di sangue sono davvero alla portata di tutti. Io non ho mai percepito alcun affaticamento: non ho mai ad esempio dovuto saltare un giorno di lavoro, anche se non facevo mestieri faticosi come il carpentiere o il muratore. A ogni modo in questi anni ha percepito il fisico adattarsi al ritmo delle donazioni. Sentivo che erano trascorsi i tre mesi regolamentari senza neppure dover guardare il calendario", conclude "il recordman delle donazioni".

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