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Torino, voti stellari per l'eroina anti-Dad: ad Anita una pagella piena di 9 e 10

La protesta della ragazzina, che per settimane ha studiato fuori dalla sua scuola per chiedere il ritorno in classe, non ha penalizzato la resa scolastica. La preside: "E' sempre stata un'ottima studentessa"

"La Dad non è scuola": alunni protestano studiando in strada a Torino

Nei lunghi mesi delle lezioni a distanza lei era diventata l'eroina anti-Dad. E adesso la scuola le consegna una pagella piena di 9 e 10. Anita Iacovelli, la studentessa di Torino che tutti i giorni si piazzava fuori dalla sua scuola media per chiedere di tornare in classe, a lezione in presenza, ha ricevuto una pagella di fine anno in cui c'è un solo voto sotto la media, ed è un 8.

La protesta della ragazzina - La ragazza aveva dato vita alla sua protesta il 6 novembre, scrive la "Stampa", mettendosi con i suoi libri e quaderni fuori dalla scuola per chiedere la fine della Dad. Ma tutto questo non ha influito sulla sua resa scolastica. "Anita è sempre stata un'ottima studentessa", dice la preside Lorenza Patriarca. E sul 9 di educazione civica (perché non 10, vista anche la sua attenzione al tema delle lezioni a casa?), la preside replica: "Un tempo l'educazione era un giudizio, il 9 e il 10 rappresentano oggi la stessa valutazione". 

 

Voti molto alti - In ogni caso, il suo impegno per un ritorno degli studenti alla didattica in classe e il suo attivismo non ha pesato minimamente sul rendimento a scuola, rimasto su standard molto alti. Nessuna distrazione, nessuna penalizzazione. E il risultato finale è stato ottimo. 

 

Il "bando" da parte della sua scuola - La vicenda di Anita d'altra parte era stata costellata di episodi contrastanti. Se molti avevano appoggiato la sua costanza nel presentarsi ogni giorno a scuola con pc, banco, sedia, libri, oltre alle coperte e ai guanti per resistere al freddo durante l'inverno, c'erano state anche diverse manifestazioni polemiche, con la ragazza accusata di violare "una norma pensata per proteggere tutti e che funziona solo e nella misura in cui tutti la rispettano". Parole con cui proprio la sua scuola, il 19 novembre, aveva stigmatizzato la protesta di Anita. 

 

 

"La scuola deve essere una priorità" - La ragazza però non si era arresa e ogni giorno lanciava il suo messaggio, arrivato fino al Parlamento: la scuola deve essere una priorità. Molti altri ragazzi avevano seguito il suo esempio, andando a fare lezione fuori dai loro istituti per chiedere il rientro in aula. D'altra parte, Anita non si è limitata a contrastare la Dad, ma ha messo in luce anche le forti carenze del mondo della scuola. "La pandemia - ha detto - ha fatto emergere problemi che c'erano già. E se non cambia niente continueranno ad esserci". 

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