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Cadavere nell'Astigiano, il Dna conferma: si tratta di Elena Ceste

Le indagini dei carabinieri proseguono ora, nel più stretto riserbo, per stabilire se la madre si sia suicidata o se sia stata uccisa

elena ceste
ansa

E' compatibile con quello di Elena Ceste il Dna rilevato sui resti del cadavere ritrovato sabato nelle campagne dell'Astigiano. La donna, mamma di quattro bambini, era scomparsa da casa il 24 gennaio. Il corpo, scoperto a meno di due chilometri dall'abitazione della donna durante la pulitura di un canale di scolo, era in avanzato stato di decomposizione.

Le indagini dei carabinieri proseguono ora, nel più stretto riserbo, per stabilire se la madre si sia suicidata o se sia stata uccisa.

Mistero lungo nove mesi - Un mistero lungo nove mesi, tra segnalazioni e falsi allarmi, mitomani e ricerche all'estero. L'ultima pista seguita portava addirittura a Tenerife. Il corpo della Ceste era invece lì, a due passi da casa, tra il fiume Tanaro e la ferrovia. L'area è stata sequestrata ed è tuttora sorvegliata dai carabinieri del Comando provinciale di Asti, guidati dal tenente colonnello Fabio Federici. I militari hanno informato del riconoscimento del cadavere il marito, Michele Buoninconti, vigile del fuoco ad Alba (Cuneo). Era stato lui, il marito, Michele Buoninconti, vigile del fuoco ad Alba (Cuneo), il 24 gennaio, a denunciarne la scomparsa della moglie e a far partire le ricerche. "Mi aveva pregato di passare a prendere i figli a scuola perché non stava bene - ha raccontato -. Non l'ho più vista". Sparita nel nulla, senza alcun bagaglio, lasciando l'auto in cortile e, in casa, il telefono cellulare e la fede.

Segnalazioni e piste false - Per settimane carabinieri e vigili del fuoco hanno perlustrato campi e boschi, svuotato pozzi, scandagliato corsi e specchi d'acqua, ma inutilmente. Poi, a fine febbraio, un primo colpo di scena: "Elena era ricattata da due uomini" per una foto nella quale era abbracciata ad un amico. Ma i due venivano subito scagionati. All'inizio di marzo un'altra segnalazione portava a Torino: "Ho visto una donna come lei su un tram". Anche questa pista si rivelava, però, infruttuosa.

Poi di nuovo il nulla fino a sabato mattina, quando i resti di quel cadavere in avanzato stato di decomposizione, sono spuntati in una zona già perlustrata dalle ricerche.