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Milano, deraglia il treno dei pendolari: morte tre donne, cinque feriti gravi

Trovato un pezzo di binario rotto lungo 23 centimetri. I testimoni: "Tremava tutto, poi il botto". Si indaga per disastro ferroviario colposo

Milano, deraglia il treno dei pendolari: morte tre donne, cinque feriti gravi - foto 1
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Tre donne morte e 46 feriti, di cui 5 ancora in gravi condizioni.

E' il bilancio del deragliamento di un treno regionale avvenuto alle 6.57 a Pioltello, alle porte di Milano. "Ho sentito il treno vibrare e dopo qualche secondo l'impatto, sono stato scaraventato a terra e ho ricevuto un colpo alla spalla", racconta un testimone. A bordo del treno dei pendolari partito da Cremona e diretto a Porta Garibaldi c'erano 350 persone. A causare il disastro, secondo i primi rilievi, il cedimento strutturale di una piccola parte di un binario.


Il convoglio regionale di Trenord 10452 partito alle 5.32 e atteso alle 7.24 a Milano è deragliato due minuti prima delle 7. A causare il disastro un pezzo di binario di soli 23 centimetri, che poi è stato ritrovato, che ha fatto uscire un carrello dalle rotaie e ha fatto sbandare il convoglio per circa due chilometri, prima di rallentare la sua corsa fino a quando una carrozza ha urtato un traliccio della linea accartocciandosi.

Le tre vittime - Subito sono scattati i soccorsi, con decine di squadre del 118, dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine intervenute sul posto. E da subito la situazione è apparsa gravissima. Ad avere la peggio sono state tre donne: Pierangela Tadini, 51enne originaria di Caravaggio ma residente a Vanzago (Milano), che viaggiava assieme a Lucrezia, la figlia di 18 anni che è stata trasportata in ospedale ed è fuori pericolo; Giuseppina Pirri, una ragioniera 39enne di Cernusco sul Naviglio che era diretta a Sesto San Giovanni dove lavora in una società di recupero crediti, e Ida Maddalena Milanesi, 61enne originaria di Caravaggio (Bergamo), dottoressa radiologa all'istituto neurologico Besta di Milano.


Il racconto dei testimoni - "Ero dentro uno dei vagoni deragliati, c'era gente che urlava, ho visto tanti feriti, pensavo che sarei morto", ha raccontato un testimone prima di essere caricato in ambulanza. "Ricordo benissimo la vibrazione e quei secondi infiniti, avevo capito che sarebbe successo qualcosa di brutto ma non immaginavo potesse accadere una simile tragedia. Nessuno pensa di potersi trovare in una situazione del genere, io ho riportato solo qualche contusione ma è un caso, spesso salgo proprio su quella carrozza che è uscita dal binario. Mi dicono che lì sono morte persone".

Si indaga per disastro colposo - La Procura di Milano, che sta coordinando le indagini del nucleo specializzato in disastri ferroviari della Polfer, ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di "disastro ferroviario colposo", con l'imminente iscrizione sul registro degli indagati, verosimilmente, dei responsabili legali e della sicurezza di Rete Ferroviaria Italiana (che gestisce le infrastrutture) e, non si esclude, anche di alcuni responsabili di Trenord (a cui appartiene il convoglio). Nel frattempo, è stata sequestrata la 'scatola nera' del convoglio, sono stati sigillati i vagoni e l'intera area in cui è avvenuta la tragedia e sono stati acquisiti tutti i documenti che riguardano la manutenzione e i lavori su quel tratto di binari.


Il cordoglio del premier Gentiloni - "Esprimo cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime e dei feriti", ha detto il premier Gentiloni, assicurando "l'impegno delle istituzioni ad accertare come sono andate le cose e le responsabilità, se ce ne sono. Noi dobbiamo essere particolarmente severi nel garantire la sicurezza dei nostri trasporti e in particolare di chi li usa per andare a lavorare tutte le mattine". "Questa vicenda presenta lati assolutamente non chiari", ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, atterrato nel primo pomeriggio a Linate per un vertice convocato d'urgenza in prefettura. Nel tratto, secondo quanto si apprende, erano in corso lavori di manutenzione.

Il messaggio del Pontefice - Papa Francesco ha inviato la sua preghiera per le vittime dell'incidente: profondamente rattristato ha espresso la "sua sentita partecipazione al dolore di quanti sono stati colpiti dal drammatico evento". "Uniti nell'invocazione al Dio della vita rinnoviamo l'impegno alla fraterna solidarietà e domandiamo agli uomini che ne hanno responsabilità giustizia sull'accaduto e condizioni di sicurezza per il futuro", ha scritto monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano e presidente della Conferenza episcopale lombarda.