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Torino,"l'ambulanza per sua figlia non c'è" ma è falso: medico deferito

Il drammatico racconto del padre costretto a portare la bimba in auto al Regina Margherita pur di salvarla: "Jasmine stava soffocando"

Quella corsa contro il tempo per trasportare sua figlia Jasmine dal pronto soccorso di Ciriè al Regina Margherita di Torino non potrà mai dimenticarla.

"Stava soffocando, le dicevo: resisti, mancano 5 minuti", racconta commosso papà Yousef a NewsMediaset. La bimba, 6 anni, aveva ingerito una pila e il medico al presidio ospedaliero gli aveva detto che non c'era un'ambulanza disponibile. Così l'uomo, 32 anni, caricò sua figlia sulla sua auto pur di salvarle la vita. L'Asl To4 avviò poi un'indagine interna e verificò che il mezzo di soccorso era disponibile. Così il sanitario è stato deferito alla Commissione di disciplina per "negligenza".

Il caso Sarà così avviato un procedimento, per l'adozione dei provvedimenti del caso, contro il medico del pronto soccorso dell'ospedale di Ciriè che ha costretto un giovane padre a trasportare con la propria auto la figlia che stava male e necessitava del trasferimento in un altro ospedale. Lo rende noto la stessa Asl, che accusa il medico di negligenza per "l'assoluta inosservanza delle linee guida e delle procedure di pronto soccorso".

Il caso, portato alla ribalta da Massimo Gramellini su Il Corriere della Sera, risale al 28 ottobre. La bimba, 6 anni, aveva ingerito la pila di un orologio. Ne viene disposto l'invio al Regina Margherita, dove sarà sottoposta a due interventi chirurgici. E dove arriva sull'auto del padre, perché secondo il medico l'ambulanza non c'era, ma da una verifica emerse che era disponibile, secondo l'Asl To4.

Le condizioni della bimba La piccola è ricoverata al Regina Margherita, nel reparto di Chirurgia, dopo essere stata sottoposta a un intervento non invasivo, in endoscopia, per la rimozione della pila da orologio che aveva ingerito. L'operazione è tecnicamente riuscita, ma la paziente non si alimenta ancora da sola. Sarà sottoposta a nuovi accertamenti; se l'esito sarà positivo, inizierà ad alimentarsi da solo per poi essere dimessa.

Il commento dell'assessore regionale alla Sanità "Le scuse sono doverose come lo è sottoporre il medico a procedimento disciplinare", commenta su Facebook l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta. "Detto questo, non posso e non voglio dimenticare che ogni giorno la sanità del Piemonte eccelle e presta soccorso nell' emergenza/urgenza e migliaia di pazienti senza fare notizia - osserva ancora Saitta. - Ma ha fatto bene Massimo Gramellini sulla sua rubrica del Corriere della Sera a segnalare questo spiacevole episodio. Ci tengo a dire che la bambina è ancora ricoverata al Ospedale Infantile Regina Margherita e sta meglio e questo è l'importante".