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Molise, spese pazze: indagato Picciano Abruzzo, rimborso per notte di fuoco

Campobasso, lʼex presidente del Consiglio regionale è accusato di peculato e abuso dʼufficio. LʼAquila, il governatore Chiodi: "Una debolezza quella ragazza"

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L'ex presidente del Consiglio regionale del Molise, Michele Picciano, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Campobasso. E' accusato di peculato e abuso d'ufficio per avere sperperato soldi pubblici per decine di migliaia di euro per pranzi, spese personali e acquisti di ogni genere, tra cui lampade, tappeti e quadri. Le indagini riguardano il biennio 2009-2011, periodo in cui Picciano era al vertice di Palazzo Moffa.

Tra le spese che la Procura contesta a Picciano vi sono gli acquisti di una lampada da tavolo da 936 euro, di un tappeto da 2.160 euro e di diversi quadri: un'opera di Aldo Falso da 3.240 euro, sei di Goffredo Luciani da 4mila euro e una di Giuseppe Eliseo da mille euro.

Non solo: gli inquirenti contestano all'ex presidente del Consiglio regionale spese "di quantità smodata e irrazionale" come i 6mila euro utilizzati per l'acquisto di bevande, cialde di caffè, orzo e acqua da offrire in occasione di visite istituzionali.

C'è poi il capitolo "contributi a pioggia": Picciano avrebbe "esaudito le richieste" di varie associazioni, anche private: "Contributi - si legge nelle carte della procura - per iniziative del tutto prive di significato concreto sia pure solo per l'immagine della Regione". Tra queste un contributo da 3.500 euro ad un convegno organizzato a Isernia da una compagnia di assicurazioni.

Infine la Procura di Campobasso passa in rassegna i presunti "ingiusti vantaggi" che l'indagato avrebbe riservato al suo segretario personale. In particolare si parla di un contributo da 6mila euro ad un'associazione onlus di cui era presidente proprio il segretario.

Abruzzo, notte in hotel con ragazza per il governatore - Giovanni Chiodi, presidente della regione Abruzzo, si sarebbe fatto rimborsare la tariffa di un albergo in cui ha trascorso una notte con una ragazza. "Ho fatto un errore, una cosa che è finita lì", ha detto il governatore, eletto nel 2009. "Ora provo pure una grande amarezza, perché qui mi si vuol far passare per uno che ha fatto la cresta alle spese, che ha chiesto rimborsi che non gli spettavano e che si è approfittato in tutti i modi del suo ruolo pubblico, del suo potere".

Secondo gli inquirenti, Chiodi avrebbe anche favorito l'assunzione della ragazza: "Quello di cui si parla non era un concorso pubblico e che quella persona, che oggi prende 200 euro al mese per il suo incarico, io non l'ho mai favorita. Il suo curriculum, piuttosto, fu valutato da una commissione regionale di cui facevano parte pure i sindacati".