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Mafia Capitale, la caduta di Carminati L'ex Nar: "Sono l'ultimo re di Roma"

Personaggio di spicco della malavita fin dagli Anni ʼ70, ispirò la figura del "Nero" di Romanzo Criminale

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"E' il re di Roma che viene qua, io entro dalla porta principale". Parola di Massimo Carminati, l'ex Nar finito in manette martedì nell'inchiesta "Mafia Capitale" che ha portato all'arresto di 37 persone e all'iscrizione nel registro degli indagati di altre cento, tra cui l'ex sindaco Gianni Alemanno. "Nella strada, tanto, comandiamo sempre noi", diceva in un'altra telefonata Carminati, la figura che ispirò il "Nero" di Romanzo Criminale.

Mafia Capitale, la caduta di Carminati Lʼex Nar: "Sono lʼultimo re di Roma"

Carminati è considerato dagli inquirenti il capo della cupola. Era lui, soprannominato "Cecato" per via di una ferita d'arma da fuoco all'occhio sinistro rimediata oltre 30 anni fa, a gestire i rapporti con gli altri gruppi criminali, a partire dalla camorra romana di Michele Senese. O ancora con il clan dei Casamonica, operativo nella zona sud-est, e con Ernesto Diotallevi, lo storico esponente della Banda della Magliana con il quale Carminati progettava di costruire abitazioni a Riano, vicino a Roma.

Dalla realtà alla fiction - A garantire popolarità, seppure implicita, a Carminati, sono stati proprio i suoi rapporti con la Banda della Magliana. E' lui quel "Nero" uscito dalla penna di Giancarlo De Cataldo, l'autore di Romanzo Criminale. Figura che, nella trasposizione cinematografica del libro, assunse il volto di Riccardo Scamarcio.

Ufficialmente gestore senza reddito del negozio di abbigliamento della moglie, in realtà secondo gli investigatori, Carminati continuava a fare il bello e il cattivo tempo lungo il Tevere. Ed era in qualche modo di casa pure in Campidoglio ai tempi di Alemanno. Un esempio: il gruppo vuole sbloccare un finanziamento a un imprenditore complice. Carminati chiama Antonio Lucarelli, capo della segreteria del primo cittadino. Lucarelli scende le scale per dire "ho parlato con Massimo, tutto a posto domani vai..". "Ahò, tutto a posto veramente! - commenta Salvatore Buzzi -. C'hanno paura de lui c'hanno paura che cazzo devono fare qua...".

Intromissioni che la cupola tenta di portare avanti dopo il cambio della guardia al Campidoglio. Quando lo scettro di sindaco passa a Ignazio Marino, Carminati dice a Buzzi: "Bisogna vendere il prodotto. Come le puttane mettiti una minigonna e vai a battere con questi".

Marino: "Da noi porte sbarrate" - "Il fatto che queste persone cercassero di fare pressione, tentando vie di accesso, è chiaro perché questa amministrazione ha sbarrato le porte a chiunque volesse influenzarla in qualsiasi modo". Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, in un'intervista a La Stampa, commenta così gli arresti per la "cupola nera" della Capitale e sottolinea: "Ci hanno provato, senza riuscirci".