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Terrorismo, arresti al Nord: "Roma e il Giubileo nel mirino"

Coinvolto anche uno sportivo di alto livello e la coppia scomparsa da Bulciago. Gli inquirenti: "Da Siria e Iraq giunta la richiesta di colpire lʼItalia"

Un'operazione antiterrorismo di Ros e Digos nel Lecchese ha portato all'arresto di sei persone, di cui 2 latitanti, pronti a partire per la Jihad nei territori di guerra.

Tra i presunti estremisti anche uno sportivo di alto livello e la coppia sparita da Bulciago e che si pensa si sia arruolata con l'Isis. "Volevano colpire Roma e il Vaticano per il Giubileo - dichiarano gli inquirenti -. La richiesta di colpire l'Italia era giunta da Siria e Iraq".

E' stato il procuratore aggiunto di Milano, Maurizio Romanelli, a fornire i dettagli sulla richiesta di attacchi dalle zone di guerra. "Un'indicazione non generica ma specifica che ci risulta da messaggi che abbiamo intercettato".

Su WhatsApp: "Colpisci dove ti trovi" - "Caro fratello, ti mando il poema bomba, ascolta lo sceicco e colpisci nel Paese in cui ti trovi". E' uno dei messaggi intercettati che hanno portato all'arresto dello sportivo di alto livello Abderrahim Moutaharrik. Il messaggio era stato registrato da uno sceicco e mandato al pugile attraverso il telefono del combattente di origini marocchine Koraichi. Diceva lo sceicco: "Fare questo bene lì nei Paesi dei cristiani, a Roma, in Italia, in Spagna, in Francia cristiana, in Inghilterra cristiana. Un'unica operazione ci soddisfa di più di decine di bombe".

Volevano colpire l'ambasciata israeliana a Roma - "Voglio picchiare (inteso come colpire e far esplodere, ndr) Israele a Roma". Lo diceva Abderrahim Moutaharrik parlando con Abderrahmane Khachia, anche lui finito in carcere. Nell'intercettazione, in particolare, si legge nell'ordinanza, Moutaharrik fa riferimento "a un suo disegno per compiere un attentato all'ambasciata di Israele" chiarendo "di avere contattato un soggetto albanese per procurarsi le armi, non riuscendo nell'intento".

"Quello che accadrà sarà peggio che a Parigi" - "Quello che sta per accadere è peggio ed è solo l'inizio. Non hanno ancora visto niente". Così Abderrahman Khachia, parlando con Abderrahim Moutaharrik facevano riferimento agli attentati di Parigi dello scorso novembre e, in particolare, a un video di propaganda in relazione alla strage compiuta dall' Isis. Nell'intercettazione ambientale "i due interlocutori esaltano il fatto che 'Oussama'", ossia Oussama Khachia, fratello di Abderrahim, morto in Siria dopo essersi unito al Califfato, "in così poco tempo di permanenza in Siria, abbia potuto coronare il sogno, tanto caro e condiviso anche da altri combattenti, di dare la vita in nome di 'Allah'".

Alfano: "Chiaro intento di colpire l'Italia" - "Abbiamo una serie di evidenze investigative che ci dicono che vi era un serio intento di colpire l'Italia: non erano già alla predisposizione materiale dell'attentato ma vi era una decisione o comunque una volontà accentuata di procedere". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.

In foto 4 bimbi esaltano il martirio - Quattro bambini che indossano una tuta e con l'indice di una mano rivolto al cielo in atteggiamento che simboleggia l'esaltazione del martirio, sono ritratti in alcune foto agli atti dell'inchiesta che ha portato all'operazione Digos-Ros. I bambini sono i tre figli della coppia di Bulciago che ora risulta essere nel Califfato. Il quarto è il figlio di Oussama Khachia, operaio 30enne che sarebbe morto in Siria, dopo essersi unito all'Isis.

I dettagli dell'operazione - L'operazione è scattata nelle prime ore del mattino non solo nel Lecchese ma anche in altre province della Lombardia e del Piemonte: l'accusa per gli arrestati è quella di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale.

Tra i destinatari della misura restrittiva, emessa dal gip di Milano, anche un marocchino di 23 anni, residente in provincia di Varese: il giovane, fratello di un foreign fighter espulso dall'Italia nel gennaio 2015 con un provvedimento emesso dal Ministro dell'Interno per motivi di terrorismo, si sarebbe dovuto unire alla coppia con i bimbi piccoli. Arrestata a Vabeno (Verbania), invece, Wafa Koraichi, sorella del marocchino scomparso con la famiglia da Bulciago.

Coinvolta anche la coppia sparita da Bulciago (Lc) - Tra i coinvolti, come detto, ci sono anche Alice Brignoli, italiana di 39 anni, che ha cambiato il nome in Aisha dopo la conversione all'Islam, e il marito 31enne Mohamed Koraichi, nato in Marocco. Il caso della coppia, che risiedeva a Bulciago (Lecco), sparita dal febbraio 2015 assieme ai figli e che si sospetta abbia raggiunto i territori siriano-iracheni per unirsi alle milizie dell'Isis, era già emerso nelle scorse settimane. I due sono tuttora latitanti.

Tutti i coinvolti - Ecco i nomi di tutti i presunti jihadisti coinvolti nell'operazione: Mohamed Koraichi, nato in Marocco il 26 febbraio 1985 e residente a Bulciago (Lecco) e la moglie Alice Brignoli, nata il 13 dicembre 1977 sono latitanti; Wafa Koraichi, nata in Marocco il 17 aprile 1992 e sorella di Mohamed; Abderrahim Moutaharrik, cittadino italiano di origini marocchine, campione di pugilato in Svizzera, nato il 23 giugno 1988 e residente a Lecco e sua moglie Salma Bencharki, anche lei nata in Marocco il 15 marzo 1990. Infine è finito in carcere Abderrahmane Khachia, nato in Marocco il 2 maggio 1993 e residente a Brunello (Varese).