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Strage Tribunale di Milano, il metal detector suonò ma nessuno controllò Giardiello

Secondo lʼultima ipotesi degli investigatori, Giardiello non entrò dallʼingresso degli avvocati, come finora creduto, bensì da un varco normale vale a dire controllato. Alfano: "Magistratura faccia luce"

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Claudio Giardiello, l'immobiliarista che ha ucciso 3 persone in Tribunale a Milano, sarebbe entrato da un varco normale, cioè controllato e non da quello degli avvocati, privi di metal detector. Secondo l'ipotesi degli investigatori, il metal detector suonò ma il killer non fu perquisito. Questa ricostruzione, se confermata, getta luci ancora più inquietanti sulla sicurezza. Il ministro Alfano: "Pm facciano luce e presto".

Strage Tribunale di Milano, il metal detector suonò ma nessuno controllò Giardiello

Gli investigatori, sin dai primi giorni, avevano forti dubbi sul fatto che Giardiello potesse essere entrato mostrando un falso tesserino o confondendosi con gli avvocati dall'ingresso di via Manara riservato a magistrati, legali e personale amministrativo. Dubbi, inoltre, c'erano anche su un fotogramma che aveva ripreso una persona simile all'imputato-killer mentre passava da quel varco.

Per questo le indagini sono proseguite analizzando sia i filmati delle due telecamere di sorveglianza che riprendono proprio la zona del metal detector di via San Barnaba, che quelle esterne nei pressi dell'entrata. E Giardiello sarebbe stato filmato sia mentre parcheggia il suo scooter in via San Barnaba, sia mentre passa sotto il metal detector che suona e poi viene lasciato andare senza il controllo con lo scanner.

Quella mattina del 9 aprile, tra l'altro, il metal detector dell'ingresso di via Freguglia è rimasto non funzionante fin verso le 9,30 e dunque il pubblico è stato dirottato agli accessi di San Barnaba e di corso di Porta Vittoria. E' possibile, quindi, che il killer possa aver approfittato del maggiore afflusso di persone al varco e che i controlli su di lui siano stati frettolosi.

Le immagini abbastanza "nitide" (riprese da telecamere a colori installate 5 o 6 anni fa), infatti, mostrerebbero una persona davanti a Giardiello che entra e che viene sottoposta allo scanner manuale, mentre l' immobiliarista-killer non viene fermato. Una persona dietro di lui, invece, viene bloccata perché il metal detector ha suonato.

Le conseguenze, se confermata questa ipotesi investigativa, porterebbero novità anche sul fronte processuale. La responsabilità ricadrebbe, infatti, sulle guardie di via san Barnaba e non più su quelle di via Manara. Anche per Giardiello, le cose potrebbero in parte cambiare. Potrebbero essere confermate quelle parole dette poco dopo la strage ("Quando ho superato il varco ho pensato: se mi fanno passare con la pistola, lo faccio") e che dimostrerebbero una volontà più o meno inconscia di essere scoperto e quindi fermato.

Intanto il ministro Alfano ha fatto sapere che "da settembre il sistema che garantisce la sicurezza dei tribunali passa sotto il diretto controllo del ministero della Giustizia, mentre prima era responsabilità dei procuratori generali". "Speriamo che una cabina di regia unica - ha aggiunto - possa dare maggiore efficienza".