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Lombardia e Veneto dicono "no" ai posti letto per ospitare gli immigrati

"Non vogliamo unʼinvasione": così Maroni si allinea a Salvini e Zaia. Il Viminale aveva chiesto di reperire nuovi alloggi per lʼemergenza

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"Non ci stiamo a subire quest'invasione, quindi zero posti in Lombardia finché continuerà questo atteggiamento irresponsabile da parte del governo".

Lo dice il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, sull'emergenza immigrazione. "Sottoscrivo in pieno la posizione espressa da Luca Zaia, che ha detto che in Veneto ci sono 'zero posti'. Anche in Lombardia - ribadisce - ci sono zero posti".

"Non si può gestire così quest'emergenza: arrivano i clandestini e qualcuno pensa di mandarli in giro senza coinvolgere i territori", spiega Maroni, osservando che "c'è una reazione molto forte e negativa anche da parte degli stessi sindaci del Pd". Quindi, per il presidente lombardo, "non c'è la disponibilità, se non sedersi a un tavolo e discuterne, ma questo il governo non lo fa".

Bologna invece c'è: serve una risposta, basta xenofobia -

"A mio giudizio, vista l'entità del numero degli sbarchi, serve un cambio di passo efficace per dare una risposta utile agli arrivi di profughi nel nostro Paese, che sia in grado anche di azzerare il clima di esasperazione agitato dalla destra xenofoba". Lo ha detto il sindaco di Bologna, Valerio Merola. "Nella mia città ci siamo dati da fare - ha spiegato il primo cittadino - e abbiamo creato un hub regionale che sta funzionando grazie alla chiusura di un Cie, che sono strumenti di tortura. Inoltre sempre ieri abbiamo inaugurato un altro hub dedicato ai profughi minori".

Alfano: "Servono nuovi centri di accoglienza"

- Martedì il ministro dell'Interno Angelino Alfano allertando i prefetti aveva dichiarato che "bisogna reperire nuovi posti letto poiché i centri di accoglienza sono tutti in soprannumero".

Pittella: "Basilicata pronta a raddoppiare ospiti"

- La Basilicata si è dichiarata disponibile "a raddoppiare il numero dei migranti ospiti sul suo territorio", che passeranno quindi da mille a duemila. La loro accoglienza avverrà "in piccoli gruppi omogenei, in quasi tutti i paesi della regione", all'interno di "cooperative già operanti". A riferirlo è il Presidente della Regione, Marcello Pittella (Pd), che si dice "certo" dell'impegno a fare proprio l'appello del governo da parte delle regioni meridionali, chiamate "più di altre in questi anni a svolgere il ruolo di front office dell'accoglienza".

M5S: "Salvini fa il giullare, dietro urla nulla di concreto"

- I deputati del M5S rimproverano invece l'atteggiamento della Lega. In particolare "Salvini fa il giullare - affermano -. Dietro le sue urla e i suoi slogan contro gli immigrati non c'è nulla di concreto. Oggi si dice pronto ad occupare gli alberghi, bene, il risultato sarà di ritrovarci gli immigrati per le strade". "Da tempo diciamo che il problema non è il monitoraggio, ma l'accoglienza, quindi il superamento del regolamento di Dublino III e l'istituzione di centri di richiesta di asilo europei nei Paesi di transito e di provenienza affinché i rifugiati siano gestiti prima ancora di mettere piede in Italia, quote massime di migranti per ogni Stato membro e fondi di sostegno alle famiglie italiane in difficoltà per ogni quota di migranti ospitati".

Sono già 16mila gli immigrati sbarcati nel 2015

- Hanno sfondato quota 16mila gli arrivi da inizio 2015. Lo riportano i dati del Viminale, ai quali si aggiungono quelli dell'Unhrc secondo cui sono invece 500 le vittime nel Mar Mediterraneo. Gli sbarchi continuano inarrestabili in Sicilia, Sardegna e Calabria. Mentre si teme un'intensificazione con l'arrivo del bel tempo.

Intanto un armatore coinvolto dalla Guardia costiera in un'operazione di soccorso ha affermato: "Nelle operazioni di salvataggio gli scafisti hanno iniziato a sparare, ma fortunatamente in aria. Il governo non può pretendere che siano i civili a farsi carico dell'emergenza".