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Garlasco, perizia: tappeto auto di Stasi non poteva non sporcarsi di sangue

In tutte le prove effettuate sulla "camminata" nellʼambito del processo dʼAppello bis sono state captate "particelle ematiche"

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ansa

Il tappetino dell'auto usata da Alberto Stasi la mattina del 13 agosto 2007, dopo aver scoperto il cadavere di Chiara Poggi, non poteva non sporcarsi di sangue. E' quanto emerge dalla nuova perizia sulla "camminata" depositata nell'ambito del processo d'Appello bis. In tutte le prove effettuate le suole delle scarpe di Alberto Stasi "hanno captato particelle ematiche".

Dalla nuova perizia depositata nel processo d'Appello bis, emerge che le scarpe, dopo la simulazione di camminata all'interno della casa scena del delitto, sono risultate "costantemente" positive al luminol, anche dopo aver calpestato macchie di sangue "secche".

Non solo dunque, stando alla relazione, è quasi impossibile che Alberto Stasi, il 13 agosto 2007, quando entrò nella villetta di via Pascoli e scoprì il corpo senza vita della sua fidanzata Chiara Poggi, non abbia calpestato nessuna delle numerose macchie di sangue sul pavimento. Ma in più, secondo le analisi dei periti, non poteva non restare traccia di materiale ematico sul tappetino della Golf nera su cui l'ex studente bocconiano salì, dopo aver scoperto il corpo della sua ragazza, per andare alla vicina stazione dei carabinieri.

Secondo le nuove analisi Alberto Stasi avrebbe avuto solo una possibilità su dieci milioni di non calpestare sangue sulla scena del delitto. La difesa dell'imputato, però, da quanto si è saputo, potrebbe, nel corso del processo (che riprendera' l'8 ottobre), far notare che nelle "sperimentazioni" non sono state rispettate le condizioni dell'epoca: non sarebbe stata considerata la possibilità che le suole delle scarpe possano aver disperso le tracce ematiche; non sarebbe stato preso in considerazione che le scarpe di Alberto sono state sequestrate solo il giorno dopo e che i Ris scrissero all'epoca che su quelle scarpe non erano state trovate "tracce significative". Inoltre, il tappetino dell'auto venne sequestrato solo una settimana dopo.

Nella relazione depositata, inoltre, viene chiarito che le prove di calpestamento "di tracce di sangue secco" hanno dimostrato che le scarpe di Alberto "determinano una tipica modificazione della macchia (costituita dalla rottura della parte centrale della macchia) che si verifica su un numero limitato, ma significativo" delle tracce calpestate. Infine, stando a quanto anticipato da "Quarto grado", la perizia ha accertato che l'omicidio "è durato pochi minuti, non 'alcune decine di minuti' come sostenuto nel processo di primo grado" e che Chiara sarebbe "stata colpita al capo gia' nella prima fase del delitto, all'ingresso" da un'arma "con superficie piccola e spigolare, verosimilmente un martello da carpentiere o comune".