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Coppia dellʼacido, il complice: "Io allʼoscuro, sapevo solo di uno scherzo goliardico"

Andrea Magnani al processo: "Il regista è Alexander Boettcher. Mi sono accorto di tutto solo quando Martina ha lanciato lʼacido"

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Il vero "regista" dell'aggressione con l'acido a Milano ai danni del 22enne Pietro Barbini, lo scorso dicembre, sarebbe stato Alexander Boettcher. Lo ha detto in aula Andrea Magnani, nel processo alla cosiddetta coppia diabolica dell'acido. "Io - ha spiegato il presunto complice dei due - sapevo che dovevamo fargli uno scherzo goliardico e mi sono accorto di tutto solo quando Martina ha lanciato l'acido".

Coppia dellʼacido, il complice: "Io allʼoscuro, sapevo solo di uno scherzo goliardico"

La coppia e Magnani devono rispondere, oltre che dell'aggressione a Barbini, anche di aver sfigurato per uno scambio di persona lo studente Stefano Savi il 2 novembre scorso e di aver tentato di aggredire con l'acido il fotografo Giuliano Carparelli, a metà novembre.

"Soggiogati da Alexander" - La studentessa bocconiana Martina Levato "aveva soggezione" nei confronti di Alexander e "anche a me lui dava ordini, tanto che una volta si arrabbiò perché avevo sbagliato a comprare dell'acido". E' quanto avrebbe aggiunto, in sostanza, il presunto complice della cosiddetta coppia diabolica, sentito come teste indagato nel processo milanese a carico dei due giovani.

Magnani, stando a quanto riferito dal legale di parte civile Paolo Tosoni, nell'udienza a porte chiuse avrebbe raccontato che era, in sostanza, succube di Boettcher perché in quel periodo stava vivendo una "situazione economica, personale e familiare faticosa e difficile" e, per questo, "facilmente soggiogabile".

L'acquisto dell'acido - Magnani ha riferito anche di un ordine che gli avrebbe impartito il broker, ossia di andare ad acquistare due taniche di acido solforico. Dopo l'acquisto, però, Alexander si sarebbe arrabbiato con lui perché aveva preso dell'acido con una "gradazione troppo bassa". Riguardo a questo acido, Magnani ha detto che lui spesso aiutava Boettcher a pulire i tubi intasati in uno dei suoi appartamenti in viale Bligny.

"Ho tentato il suicidio" - "Non mi ero reso conto, ho anche tentato di suicidarmi dopo quello che era successo e ora provo rimorso, anche se non ero consapevole". E' quanto poi avrebbe aggiunto Magnani davanti ai magistrati. L'indagato ha raccontato di essersi sempre e solo limitato a prestare la sua auto o a fare delle telefonate, non sapendo poi che la finalità della coppia era quella di lanciare acido per sfigurare.

Dichiarazione spontanea di Boettcher - In aula ha reso anche una breve dichiarazione spontanea Boettcher per sostenere di non essersi cambiato la felpa dopo l'ultima telefonata a Barbini e prima dell'aggressione. Particolare, invece, emerso dalla testimonianza di Magnani. Nel corso della deposizione del presunto complice, Martina avrebbe sorriso per qualche risposta data da Magnani, mentre Alexander sarebbe rimasto quasi impassibile.