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Yara, investigatori a caccia di prove Si cercano le sim segrete di Bossetti

Proseguono le indagini: esaminati i pc del presunto killer che, dal carcere, ripete: "Cercate pure, non troverete nulla: sono innocente"

massimo bossetti yara
ansa

Schede telefoniche segrete potrebbero aiutare gli investigatori a ricostruire con esattezza gli spostamenti di Massimo Bossetti, il presunto killer di Yara Gambirasio. Perquisendo la casa del muratore di Mapello, sono stati ritrovati due pc, un tablet e dieci telefonini, tutti funzionanti. Le sim, tuttavia, sono solo tre: una intestata a Bossetti, due alla moglie. L'uomo, dal carcere, ripete: "Cercate pure, non troverete nulla. Io sono innocente".

Anche dall'esame dei due computer, come riporta Il Messaggero, gli inquirenti sperano di carpire interessanti indizi. Immagini, acquisti online, contatti, siti frequentati: tutto può rivelarsi utile alle indagini.

Ris al lavoro su auto e furgone - A caccia di prove anche i carabinieri del Ris di Parma, che hanno analizzato l'automobile e il furgone del presunto killer, entrambi sequestrati dopo il fermo del muratore.

Di tempo, dal giorno della morte della ragazzina, ne è passato tanto. Ma non si esclude la possibilità di trovare elementi utili. Il "luminol", in particolare, consente di far emergere eventuali tracce di sangue anche a distanza di anni.

Yara, la sera del 26 novembre del 2010, salì sulla Volvo V40 o sull'Iveco Daily di Bossetti? E nei mesi precedenti il suo decesso? I militari del Ris sono al lavoro per trovare risposte.