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Yara, altro Dna trovato sui legginsScientifica al lavoro su prova decisiva

Se le nuove tracce isolate risulteranno riconducibile a Massimo Giuseppe Bossetti e uguali a quelle trovate sugli slip della ragazza lʼinchiesta sarebbe conclusa

chignolo yara gambirasio
ansa

Gli esperti della polizia scientifica di Roma sono ancora al lavoro sul Dna trovato sugli indumenti di Yara Gambirasio. Ne è stato isolato altro sui leggins, con tracce "miste" formate da più Dna. Se tra queste ci sia ancora quello di Massimo Giuseppe Bossetti, fermato per l'omicidio della giovane vittima, non è dato saperlo visto che vige il più stretto riserbo. Ma trapela dagli investigatori la convinzione di trovarlo.

Massimo Bossetti, 44 anni, padre di tre figli, si trova in carcere ormai da quasi un mese: il 15 giugno, gli investigatori finsero un controllo casuale con l'etilometro e poche ore dopo i consulenti della Procura ebbero la certezza, in base al Dna, che Ignoto Uno era lui e lo fermarono per l'omicidio di Yara, scomparsa da Brembate il 26 novembre del 2010 e trovata uccisa tre mesi dopo in un campo di Chignolo d'Isola, a poca distanza.

Il Dna è identico a quello del suo padre naturale, l'autista di autobus Giuseppe Guerinoni, morto nel '99, che avrebbe avuto una relazione con la madre di Bossetti, Ester Arzuffi ed è stato determinante individuare la donna facendo uno screening tra i campioni prelevati.

Il Dna è sempre la pietra angolare di un'inchiesta ancora alla ricerca di un contatto tra l'arrestato e la vittima precedente alla scomparsa. Una pietra angolare che i suoi avvocati, Silvia Gazzetti e Giovanni Salvagni, contestano in un processo con la ripetizione dell'esame che potrebbe incastrare definitivamente il muratore, oppure smontare la ricostruzione dell'accusa.