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Milano dedica l'8 marzo alla dominicana uccisa con il suo bambino

Oltre che di duplice omicidio, Victor Hugo Menjivar Gomez è anche accusato di violenza sessuale

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E' anche accusato di violenza sessuale il salvadoregno in carcere per aver ucciso, a Milano, la dominicana Libanny Mejia Lopez e suo figlio, Leandro, di tre anni e mezzo. Victor Hugo Menjivar Gomez avrebbe costretto la donna a subire un atto sessuale prima di ucciderla. La nuova contestazione è stata formulata dal pm Gianluca Prisco nel corso dell'interrogatorio durante il quale l'uomo ha ribadito la confessione già resa.

L'uomo ha raccontato che dopo la cena, mentre suo figlio e Leandro erano in un'altra stanza a giocare, ha cercato di baciare la donna ma lei gli ha tirato uno schiaffo dicendogli che l'avrebbe detto a sua moglie. A quel punto, secondo le indagini, lui ha preso un coltello e l'ha minacciata, lei si è spogliata per cercare di salvarsi la vita.

L'uomo ha sostenuto che in quel momento aveva posato il coltello, ma il pm, a quel punto del verbale, gli ha mosso la nuova contestazione di violenza sessuale. Secondo il racconto di Menjivar Gomez, la donna gli ha detto ancora una volta 'lo dico a tua moglie' e lui ha perso la testa e l'ha accoltellata. Ha spiegato, inoltre, che dopo l'omicidio è andato nella stanza dove c'erano i due bimbi non per uccidere Leandro ma per portare via suo figlio, ma quando ha visto, appena aperta la porta, scappare il figlio della donna ha capito che era un testimone e ha deciso di ammazzarlo.

Inoltre, Victor Hugo Menjivar ha raccontato che quella sera era andato a casa della dominicana non per cenare con lei ma per far giocare un po' assieme i due bimbi e portare degli ingredienti da cucina di cui aveva bisogno la donna. Tuttavia, dato che la cena era già pronta, secondo la sua versione, la donna le aveva detto di fermarsi a mangiare. Ora il gip nelle prossime ore dovrà convalidare il fermo e disporre la custodia cautelare in carcere.

La "sua" Milano le dedica l'8 marzo - A Libbany, arrivata a Milano nel 1998 insieme ai fratelli, dove è cresciuta, diventando prima donna e poi madre, la città ha deciso di dedicare la Festa della Donna. Lo stesso giorno ci sarà una fiaccolata organizzata dai parenti di Libbany, che partirà alle 21 dal condominio di via Inganni 64, dove risiedono i genitori della donna, per arrivare alla parrocchia di San Giovanni Battista alla Creta, sempre nel quartiere Giambellino, dove si terrà un rosario. I partecipanti sono invitati a portare delle candele, che saranno poi deposte sul prato antistante la chiesa.