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Renzi: "Dissesto, bisogna intervenire ma non con i titoloni sui giornali"

Il premier, con un post su Facebook, risponde alle polemiche sulle responsabilità. E spiega che per "essere seri" lʼunica soluzione "è spendere nei prossimi mesi i due miliardi non spesi per i ritardi burocratici"

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Sull'alluvione a Genova e sulle polemiche per le responsabilità interviene anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il quale, con un post su Facebook, sottolinea che ora "tutti a strapparsi le vesti. Ma del dissesto bisogna occuparsi quando non ne parla nessuno, non quando ci sono i titoloni in prima pagina". Quindi "se vogliamo essere seri l'unica soluzione è spendere nei prossimi mesi i due miliardi non spesi per i ritardi burocratici".

"I ragazzi che sorridono spazzando via il fango di Genova - scrive il premier - sono bellissimi e ci dimostrano che c'è una generazione di giovani che non è come viene raccontata in modo superficiale e banale. Ma non bastano. C'è bisogno di sbloccare i cantieri, come abbiamo iniziato a fare con l'unità di missione. Di superare la logica dei ricorsi e controricorsi che rendono gli appalti più utili agli avvocati che non ai cittadini, come abbiamo previsto con il disegno di legge delega sulla Pubblica amministrazione. Di coordinare la protezione civile con un maggior ruolo del livello centrale come prevede la riforma costituzionale del titolo V. Si chiamano Sbloccaitalia, riforma della P.A., riforma costituzionale, riforma della giustizia, cantieri dell'unità di missione le priorità per l'Italia che vogliamo".

Renzi prosegue sottolineando che "c'è l'emergenza certo. Non manca e non mancherà il sostegno del Governo e penso innanzitutto a quei commercianti che hanno preso il mutuo per pagare i danni del 2011 e sono di nuovo da capo. Ci saranno forme di ristoro anche per i privati, è giusto e doveroso e urgente. Non voglio che si arrendano, noi stiamo concretamente dalla loro parte. E non semplicemente con le pacche sulle spalle".

Però per il presidente del Consiglio "se vogliamo essere seri, se vogliamo evitare le passerelle e le sfilate da campagna elettorale, l'unica soluzione è spendere nei prossimi mesi i due miliardi non spesi per i ritardi burocratici. E cambiare finalmente le cose: portare a termine le riforme che noi abbiamo proposto e contro cui altri stanno facendo ostruzionismo in parlamento. Basta scaricabarile: è il tempo del coraggio e nessuno può tirarsi indietro".

Il premier conclude spiegando che "vedo i ragazzi che spalano il fango dalle strade e a loro va il mio grazie. Userò la stessa determinazione per spazzare via il fango della mala burocrazia, dei ritardi, dei cavilli. Potete esserne sicuri. E assicuro ai genovesi, che non si sono piegati e che si sono rimboccati le maniche per spalare via fango e detriti dal loro futuro, l'impegno economico del Governo fin dalla legge di stabilità cui stiamo lavorando in queste ore".