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Tunisi, Viminale: rischio emulazione
Gentiloni:sabato rientro salme italiane

I feriti dell'attentato saranno invece rimpatriati domenica. Allerta dal Capo di Stato maggiore della Marina: "Non si possono escludere kamikaze nascosti tra i migranti"

- Dopo l'attentato di Tunisi "non è possibile escludere azioni emulative in Italia". E' quanto scritto in una circolare del Dipartimento di Pubblica sicurezza nella quale si invitano gli organismi di sicurezza a "sensibilizzare ulteriormente" le misure di vigilanza a sedi diplomatiche tunisine e ai siti sensibili, in particolare ambasciate e consolati.

Tunisi, Viminale: rischio emulazioneGentiloni:sabato rientro salme italiane

Gentiloni: a minaccia globale si risponde con unità - "Alla minaccia globale si deve reagire con fermezza, con la coesione delle nostre comunità e, anzitutto, con unità dello schieramento politico, senza allarmismi". Così il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a Torino dove ha firmato con il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon ed il sindaco Piero Fassino il protocollo d'intesa per il finanziamento dello Staff College delle Nazioni Unite.

Gentiloni: sabato il rimpatrio delle salme - Le salme delle quattro vittime italiane nell'attacco terroristico di Tunisi saranno rimpatriate con un volo dell'Aeronautica Militare che atterrerà sabato mattina a Roma. Lo ha annunciato il ministro Paolo Gentiloni. L'arrivo del volo dell'Aeronautica - ha spiegato il ministro - è previsto fra le 11 e le 13. All'aeroporto di Ciampino ci sarà anche il premier Renzi. "Dopo alcune attività della procura di Roma", che sta svolgendo gli accertamenti giudiziari, lo stesso aereo partirà per Torino.

Domenica il rientro dei feriti - Gli italiani feriti nell'attentato di Tunisi, che possono essere trasportati, rientreranno in Italia "probabilmente dopodomani (domenica ndr)". Ha detto ancora il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Il rientro, ha precisato, sarà effettuato "in collaborazione con la Costa".

Già rientrata la compagna dell'uomo ucciso - E' rientrata a Novara Sonia Reddi, la compagna di Francesco Caldara, una delle vittime italiane dell'attentato di Tunisi. La donna, colpita dai proiettili dei terroristi a una spalla, è atterrata a Malpensa con la nipote, che l'aveva raggiunta in Tunisia, ed è stata poi ricoverata in ospedale a Novara. "Ho visto cose terribili - ha detto ai parenti che la aspettavano - ho creduto di non potervi vedere mai più: ho pensato di morire anche io".

Amm. De Giorgi: rischio kamikaze sui barconi - "Una situazione relativamente nuova con la quale ci confrontiamo" e che "modifica gli interventi in alto mare" è "fronteggiare la minaccia armata mentre si compiono i soccorsi: non è difficile prevedere che si organizzi un finto naufragio, o un naufragio vero, dove a bordo del barcone ci sono degli esaltati con cinture esplosive". A dirlo è l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, Capo di Stato maggiore della Marina, riferendosi a una recente minaccia armata a un motovedetta della Capitaneria dopo il salvataggio dei migranti.

De Giorgi ha ricordato che con l'operazione 'Mare sicuro' le operazioni delle Capitanerie avvengono sotto la copertura della Marina Militare. "Uno degli aspetti che sempre più diventerà pregante - ha aggiunto l'ammiraglio - è lo stato di insicurezza che aratterizzerà il mare. I paesi della sponda Sud perderanno il controllo delle acque", e la capacità di rispondere. "E' un tema - ha concluso - che deve essere affrontato subito anche dal punto di vista giuridico perché non è possibile concedere a queste organizzazioni di sfruttare il mare a loro piacimento".

Il rientro dei superstiti

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