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Roma, 36 piloti indagati per truffa: cassintegrati con lavoro allʼestero

alla guida di aerei per altre compagnie, incassavano stipendio e indennità raggiungendo cifre considerevoli

aereo cabina pilota piloti
-afp

Sono indagati dalla Procura di Roma per truffa ai danni dello Stato i 36 piloti aerei che percepivano l'indennità prevista dalla cassa integrazione benché lavorassero regolarmente all'estero per altre compagnie, con uno stipendio tra i 13 e i 15mila euro. Il fascicolo di indagine è passato da Civitavecchia alla Capitale per competenza territoriale.

Roma, 36 piloti indagati per truffa: cassintegrati con lavoro allʼestero

Al vaglio degli inquirenti la documentazione acquisita dal gruppo di Fiumicino delle Fiamme gialle e riguardante complessivamente un migliaio di posizioni. Il fascicolo processuale, aperto a Civitavecchia, e' passato a Roma per competenza territoriale. Nella capitale esistono infatti almeno altri due procedimenti riguardanti fatti analoghi. Per continuare a fruire degli ammortizzatori sociali - e' l'accusa formulata dalla guardia di finanza - i 36 piloti finiti sotto inchiesta fin dal 2009 avrebbero per così dire "dimenticato" di comunicare il nuovo lavoro all'Inps o presentato false dichiarazioni in cui sostenevano di non avere altri rapporti di lavoro.

Ma c'è dell'altro, secondo la Nuova Sardegna, i protagonisti dell'ennesima truffa godevano di indennità ben diverse da quelle di un operaio: al contributo dell'Inps, infatti, sommavano quello della mobilità e quello previsto dal “fondo volo”, istituito nel 2008. Totale, una somma variabile tra i 3mila e gli 11mila euro al mese, per 7 anni.

Le indagini della guardia di finanza di Roma e del gruppo di Fiumicino hanno accertato che i 36 erano regolarmente assunti in compagnie straniere, soprattutto asiatiche e mediorientali, dalle quali percepivano uno stipendio tra i 13 e i 15mila euro al mese. Ma non solo: il contratto con le compagnie prevedeva anche una serie di benefit, come l'alloggio e la retta di iscrizione dei figli a scuola.