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Procura Roma apre fascicolo su consulenza Raggi ad Asl Civitavecchia

Tutto è partito con lʼesposto presentato alla vigilia del ballottaggio dallʼAssociazione nazionale libertà e progresso (Anlep)

La procura di Roma ha aperto un fascicolo, senza ipotesi di reato né indagati, sul caso della consulenza di Virginia Raggi all'Asl di Civitavecchia.

La vicenda riguarda la presunta omissione di dichiarazione di compensi, da parte del neosindaco, per lavori in favore dell'Asl. Queste attività furono svolte nel periodo in cui la Raggi riceveva l'incarico di consigliere presso l'assemblea Capitolina di Roma Capitale.

La procura ha aperto il fascicolo alla luce dell'esposto presentato alla vigilia del ballottaggio dall'Associazione nazionale libertà e progresso (Anlep) sulla presunta omessa dichiarazione di incarichi e compensi da parte dell'esponente M5S per attività professionale svolta in favore della Asl di Civitavecchia nel periodo in cui ricopriva l'incarico di consigliere comunale. Si tratta di un atto dovuto. 


Il fascicolo aperto a piazzale Clodio, e affidato a un pm del pool pubblica amministrazione, è stato intestato "atti relativi a", ossia senza ipotesi di reato né indagati. Nell'esposto si afferma, in sostanza, che potrebbero ipotizzarsi il reato di falso ideologico in atto pubblico o altra violazione alla normativa sulla trasparenza per coloro che ricoprono incarichi politici.

Il 18 giugno scorso Virginia Raggi, rispondendo sulla questione Asl aveva postato su Facebook la sua versione: "Solo per dimostrare la pochezza di certe accuse - aveva scritto - ecco l'autocertificazione del 2015, nella quale specifico di aver svolto l'incarico, come legale fiduciario, per conto della Asl di Civitavecchia, percependo un acconto di 1.878,69 euro e specificando, tra l'altro, la data di emissione della fattura, vale a dire il 2014".

L'iniziativa di oggi della procura coincide con l'inserimento, in un fascicolo aperto nei mesi scorsi dal Csm, di dichiarazioni fatte qualche giorno fa sul nuovo sindaco di Roma da Alfonso Sabella, magistrato ed ex assessore della giunta Marino. Oggetto della valutazione del Csm le parole all'Huffington Post di Sabella: "l'avviso di garanzia alla Raggi è un atto dovuto".

Parole che Sabella poi in una lettera al Fatto Quotidiano ha voluto precisare: "L'articolo pubblicato online sull'Huffington Post per ragioni di semplificazione giornalistica, non è stato così puntuale e il redattore ha qualificato come atto dovuto non l'iscrizione nel registro degli indagati, ma l'avviso di garanzia, che va emesso solo laddove ve ne sia la necessità processuale".

Le affermazioni rese all'Huffington Post sono finite nel fascicolo già aperto in merito a considerazioni fatte in precedenza dallo stesso Sabella sul possibile esito del caso Affittopoli. Il Csm ha disposto già dal febbraio scorso il rientro in servizio di Sabella assegnandolo a uno degli uffici giudiziari che ha più bisogno di magistrati, il tribunale di Napoli. Ma il trasferimento non è ancora operativo, perché il ministro della Giustizia non ha ancora firmato il relativo decreto. Un ritardo che sta pesando sull'ufficio giudiziario campano, come ha fatto notare il presidente del Tribunale Ettore Ferrara nel corso della recente visita a Napoli del Csm, e che solitamente non si registra in casi analoghi.

"Non si è trattato di consulenze, ma di un incarico di assistenza giudiziale, cosa molto diversa. Come incarico di assistenza giudiziale avevo il compito di mettere in esecuzione una sentenza della Corte dei Conti cha aveva acclarato che la Asl era stata vittima di una truffa da parte di un medico". Così Virginia Raggi, intervistata dalla TV Euronews, è intervenuta sulla vicenda del suo incarico per la Asl di Civitavecchia.