Il Nobel per la Fisica è stato consegnato al fisico Giorgio Parisi dall'ambasciatore di Svezia, Jan Björklund, accompagnato da un grandissimo applauso. La cerimonia si è svolta nell'aula magna del rettorato dell'Università La Sapienza di Roma. Hanno partecipato molti esponenti del mondo accademico italiano e, soprattutto, tanti colleghi e amici che da sempre seguono Parisi nel suo lavoro. Per la famiglia del fisico c'erano sia il parente di 102 anni sia il nipotino che compirà un mese il 9 dicembre. Sul tavolo al centro del palco, coperto da raso azzurro, sono stati messi la medaglia del Nobel e il diploma. In fondo fiori azzurri e gialli.
Parisi ha dedicato il Nobel "al mio maestro Nicola Cabibbo", che gli ha trasmesso "non solo le conoscenze scientifiche, ma anche l'amore per la scienza". E dopo aver ringraziato per il premio, che condivide con Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann, il fisico ha detto di sperare che il riconoscimento "sia utile all'Italia per sottolineare l'importanza della scienza nel nostro Paese".
Quindi, citando nuovamente la Sapienza e la scuola di fisica nata con Enrico Fermi e il gruppo di via Panisperna, Parisi ha ricordato che "qui ho avuto tantissimi collaboratori, circa 230, ma naturalmente non potevano essere tutti qui. Ho avuto poi contatti con tanta gente con cui ho
collaborato a distanza e con i quali, pur occupandoci di temi diversi, siamo andati tutti nella stessa direzione".
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