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Inps, Tridico dopo le critiche su Facebook: "L'operatrice social finisce in ospedale per stress"

La responsabile della pagina social "Inps per la famiglia", autrice di commenti poco corretti verso gli utenti, "non ha retto alla pressione"

Inps, Tridico dopo le critiche su Facebook:
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Il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, torna a parlare delle polemiche nate intorno alle risposte poco corrette fornite agli utenti dalla pagina "Inps per la Famiglia" riguardo al reddito di cittadinanza.

"Non è una stagista malpagata, come scriveva un quotidiano stamane, ma una nostra funzionaria che non ha retto alla pressione", ha riferito il numero uno dell'istituto di previdenza. L'operatrice social "ha passato la giornata in ospedale per lo stress".

"La nostra collega - ha affermato Tridico - ha avuto una giornata difficile e mi sono sentito di sostenerla e di invitarla a continuare il suo lavoro con serenità. Certamente bisogna tenere sempre toni consoni al servizio e sono sicuro che quella funzionaria lo fa".

L'Inps "ha aperto ai social perché vogliamo una comunicazione trasparente e diretta con i cittadini. Spesso, però, accade che ci sia una pressione sui nostri funzionari e dipendenti", ha sottolineato il presidente dell'Inps.

Le polemiche sugli importi bassi - Tridico ha poi definito "polemiche che creano sconforto" i malumori scatenati da chi si è visto accreditare somme molto inferiori rispetto al previsto. "Girano tante falsità. Solo il 7% di chi ha ottenuto il reddito di cittadinanza ha avuto tra 40 e 50 euro. Sono appena 30mila persone. Il 71% ha avuto 400 euro ed il 21% tra 750 e 1.380 euro".

Il 58% degli assegni è sotto i 500 euro - In una tabella l'Inps ha inoltre precisato che il 58% delle prime 472.970 domande per il reddito di cittadinanza ha importi sotto i 500 euro. Stando ai dati, la fascia più ampia è quella compresa tra i 300 e i 500 euro (il 29,2%), pari a quasi 138mila domande (137.983). Il rimanente 42% è superiore ai 500 euro, con la fascia maggiore tra i 500 e i 750 euro che, con 97.493 assegni, equivale al 20,6% del totale.