FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Unabomber, l'ingegnere scagionato fa causa al poliziotto che alterò le prove: "Voleva fare carriera su di me"

"Finché lʼagente Ezio Zernar vivrà senza saldare la cifra che è stato condannato a pagare, lo perseguirò", ha detto il legale di Zornitta

Unabomber, l'ingegnere scagionato fa causa al poliziotto che alterò le prove:
ansa

Elvo Zornitta, l'ingegnere friulano prima accusato e poi scagionato dall'accusa di essere l'Unabomber che realizzò diversi attentati nel Nord-Est, ha fatto causa al poliziotto Ezio Zernar, condannato per aver alterato una prova.

L'agente, che dovrà versare un risarcimento di 200mila euro, aveva infatti sequestrato un paio di forbici a Zornitta per tagliare parte del lamierino di un ordigno inesploso trovato il 2 aprile del 2004, con l'obiettivo di incastrare il sospettato.


"Voleva fare carriera su di me", ha detto Zornitta a Tgcom24. "Mi ha semplicemente rovinato la vita". "Finché Ezio Zernar vivrà, senza saldare la cifra che è stato condannato a pagare in via definitiva, io lo perseguirò", ha dichiarato Maurizio Paniz, difensore dell'ingegnere friulano. Come riporta il Corriere delle Alpi, il poliziotto risulta da tempo nullatenente. L'avvocato, citando di fronte al giudice anche il ministero dell'Interno (datore di lavoro di Zernar tuttora in servizio), ha dunque richiesto il deposito della busta paga e dell'estratto conto dello stipendio di Zernar per calcolare il quinto destinato all'ingegnere.

A oltre un decennio di distanza dalla serie di attentati che terrorizzò il Nord-Est, il caso di Unabomber resta ancora irrisolto. Se da un lato nessun colpevole è stato assicurato alla giustizia, dall'altro il poliziotto è stato condannato in via definitiva a due anni di reclusione. Per 12 anni Unabomber aveva seminato il panico, piazzando una trentina ordigni e provocando il ferimento di sei persone, tra cui una bambina.

Durante le indagini, uno dei sospettati fa il nome di Zornitta. Il 26 maggio 2004 gli agenti perquisiscono la sua abitazione e lo considerano l'indiziato numero uno. La "prova schiacciante" delle forbici salta fuori nel 2006, per poi essere smascherata dall'avvocato Paniz, che nel 2009 ottiene l'archiviazione del procedimento penale a carico di Zornitta.