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Regeni, oggi vertice tra Gentiloni e l'ambasciatore Massari su misure

Il ministro degli Esteri incontra lʼambasciatore richiamato in Italia. Il magnate Sawiris a Roma: "Anche noi vogliamo la verità"

Le misure che l'Italia vuole adottare per fare pressioni sull'Egitto sul caso Regeni saranno valutate in un incontro alla Farnesina tra il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e l'ambasciatore Maurizio Massari, rientrato da Il Cairo per consultazioni.

Al Parlamento europeo, intanto, iniziativa unitaria Pd-Fi-M5S per chiedere alle autorità egiziane di far piena luce sulla vicenda. E Londra chiede all'Egitto un'investigazione "completa e trasparente".

L'Egitto dal canto suo precisa che "non ha chiuso" il caso della morte di Giulio Regeni e la collaborazione con l'Italia "continuerà" ma i tempi "saranno lunghi". Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shukry ha assicurato che il Cairo "fornirà tutte le informazioni richieste" eccetto una "incostituzionale": il riferimento è ai tabulati delle conversazioni telefoniche intorno alla casa e al luogo del ritrovamento del corpo del ricercatore friulano. Tuttavia Shukry non ha chiuso ogni porta evocando la possibilità di aggirare l'ostacolo costituzionale che si frappone alla trasmissione dei documenti richiesti da Roma. Ma ha avvertito: "Le inchieste potrebbero durare ancora mesi".

Intanto, in Egitto, nasce la fronda contro il presidente, il generale Abdel Fattah Al Sisi. Al Ahram, uno dei principali quotidiani del Paese sposa una linea polemica nei confronti del governo e, in particolare, del ministero dell'Interno. Mentre un noto conduttore televisivo ha ironizzato in diretta sulla decisione di non concedere all'Italia i tabulati telefonici per ragioni di privacy. Scelta che, secondo Amr Adib, è in palese contrasto con quanto accade ogni giorno a Il Cairo.

Sawiris: "Anche noi vogliamo la verità" - Intanto è sbarcato a Roma, sebbene in veste non ufficiale, il tycoon delle comunicazioni e leader dell'opposizione Naguib Sawiris. "Il popolo egiziano è sconvolto da quanto accaduto - ha spiegato -. E' indispensabile che le autorità egiziane facciano veramente luce su quello che è avvenuto in modo che finalmente emerga la verità".

In un'intervista a La Stampa, Sawiris, che lunedì ha incontrato il presidente della commissione Esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto, ha aggiunto: "Anche noi come popolo egiziano vogliamo sapere la verità, condividiamo con il popolo italiano la richiesta della verità e allo stesso tempo condividiamo lo stesso dolore e dispiacere per ciò che è accaduto a Regeni".

Londra chiede trasparenza all'Egitto - Anche il Foreign Office britannico ha compiuto un primo passo formale nei confronti dell'Egitto: il ministero degli Esteri, spinto a intervenire da una petizione promossa in Gran Bretagna in ambienti accademici (Regeni era ricercatore a Cambridge) e firmata finora da 10mila persone, ha sollecitato a Il Cairo un'investigazione "completa e trasparente". "Abbiamo sollevato il caso con le autorità egiziane sia a Londra sia a Il Cairo - conferma un portavoce del Foreign Office - sottolineando la necessità di un'indagine completa e trasparente. Rimaniamo in contatto con le autorità italiane e con quelle dell'Egitto, mentre i nostri pensieri vanno al signor Regeni e alla sua famiglia in questo tempo difficile".