Alla fine la protesta nei confronti di Luigi Di Maio è andata in scena davvero: operai, studenti e disoccupati si sono radunati all'ingresso del Liceo classico scientifico Vittorio Imbriani di Pomigliano d'Arco, ex scuola del ministro, prima del suo arrivo. La protesta suona come una risposta a quel divieto di esprimere dissenso al vicepremier da parte del preside denunciato proprio da Maurizia, rappresentante d'istituto: "Niente contestazioni né interventi da parte dei ragazzi - scriveva su Facebook - pena l'abbassamento dei voti". Il post è diventato virale in poche ore e la protesta ha preso forma. Anche la Cgil e la Flc Cgil Napoli si sono schierati contro il preside: "Stigmatizziamo l'iniziativa del Dirigente Scolastico – affermano i segretari generali in una nota - che ha ‘ipotizzato' l'abbassamento dei voti con il rischio della bocciatura a chi avesse manifestato dissenso". Ma è lo stesso Di Maio a chiudere la questione: "Non vado di solito nelle scuole dove si mette il bavaglio ai ragazzi, voglio ascoltare sempre le loro ragioni". Non sono mancate alcune contestazioni di lavoratori delusi e disoccupati provenienti da Napoli e Brusciano, una quindicina in tutto, che hanno bloccato la circolazione delle auto per pochi minuti e intonato qualche coro contro il ministro.
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