Dpcm, polemiche dopo le parole di un assessore del Comune di Padova: "Servivano provvedimenti differenziati, qui non siamo a Napoli, c'è senso civico"
"Aver fatto di tutta lʼerba un fascio secondo me è una scelta sbagliata, anche se nessuno deve sottovalutare il fattore rischio", ha detto
E' polemica dopo alcune affermazioni dell'assessore alla Cultura del Comune di Padova Andrea Colasio. Commentando le misure del Dpcm, e, in particolare, la decisione di chiudere teatri, cinema e le attività di ristorazione dalle 18, l'esponente 63enne del Pd si è detto contrario alla chiusura indiscriminata, spiegando che sarebbe stato meglio fare dei distinguo. Per sottolineare meglio il concetto, ha detto: "Mi permetto di dire che qui non siamo a Napoli, esiste una cultura civica molto forte, un senso di comunità e l’idea che la salute è un bene comune molto forte".
Colasio, che ha parlato a margine di un’iniziativa della comunità ebraica locale, ha detto che a Padova teatri e cinema potrebbero tranquillamente restare aperti come succede in Trentino-Alto Adige. "Personalmente - ha aggiunto, come riporta Padova Today -, sono convinto che anche i ristoratori dovevano avere la possibilità di rimanere aperti".
"Anche in Veneto avremmo in alcune sue aree potuto differenziare gli effetti del Dpcm. Aver fatto di tutta l'erba un fascio secondo me è una scelta sbagliata, anche se nessuno deve sottovalutare il fattore rischio", ha aggiunto.
Le reazioni - Numerosi i commenti di protesta in merito apparsi sui social network. Gennaro De Crescenzo, fondatore del Movimento Neoborbonico, ha detto: “Ho già inviato al sindaco di Padova, Sergio Giordani, la richiesta di espulsione dalla giunta dell’assessore Colasio per le sue frasi inequivocabilmente razziste e discriminatorie verso l’intero popolo napoletano”.
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