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Nove jihadisti già espulsi dallʼItalia Alfano: "Al setaccio oltre 100 profili"

Gli stranieri - 5 tunisini, un turco, un egiziano, un marocchino e un pachistano- sono stati ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale

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Da fine dicembre sono stati già nove gli stranieri espulsi dall'Italia perché ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale. La conferma, dopo le indiscrezioni pubblicate da alcuni quotidiani, arriva dal ministro dell'Interno Alfano. Si tratta di cinque tunisini, un egiziano, un marocchino e un pachistano. I loro nomi erano emersi durante l'attività investigativa del Ros dei carabinieri e dell'antiterrorismo.

Delle nove persone espulse dall'Italia per sospetti legami con il terrorismo jihadista, due vivevano da anni nell'hinterland milanese. "Abbiamo radiografato un numero di soggetti molto superiore a cento - afferma Alfano - perché sospettati di attività terroristiche jihadiste". Secondo il Viminale inoltre ci sono anche cinque persone di nazionalità italiana tra i foreign fighters italiani partiti per la Siria.

A Roma il covo dei jihadisti in fuga?
Secondo il quotidiano Repubblica a Roma ci sarebbe una base jihadista pronta ad accogliere terroristi in fuga da altri paesi europei. L'ipotesi spunta dalla intercettazioni dell'organizzazione fermata in Belgio. E forse proprio nella capitale erano diretti i due fratelli marocchini provenienti dal Belgio e fermati al valico del Frejius, prima di Bardonecchia. In Italia dunque non solo di passaggio, come confermerebbero le telefonate tra componenti della stessa cellula formata da oltre che da marocchini anche da ceceni - sempre di fede musulmana - in cui si farebbe riferimento a contatti che avrebbero a disposizione basi sicure a Roma.