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Da Mare Nostrum a Triton, cambiano i nomi ma sbarchi e morti aumentano

Da gennaio a oggi sono giunte in Italia 23.556 persone. Il ministero dellʼInterno parla di un trend in crescita del 30%

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Il nome dell'operazione è cambiato, non più Mare Nostrum ma Triton.

Ma la sostanza è la stessa. Sono stati 23.556 i migranti sbarcati in Italia dall'inizio dell'anno a oggi. Nello stesso periodo del 2014 gli arrivi erano stati 20.800. Lo rende noto il ministero dell'Interno, che parla di un trend del +30% che a fine anno potrebbe tradursi in un aumento di circa 200mila persone sbarcate sulle coste italiane.

Mare Nostrum e Triton sono differenti nel mandato, nei numeri, nel bilancio e nelle forze impiegate. E, dopo l'ultima tragedia del mare, sono inevitabilmente di nuovo al centro delle polemiche.

Mare Nostrum -

L'operazione italiana è partita il 18 ottobre 2013, in seguito al tragico naufragio di Lampedusa del 3 ottobre (366 morti accertati). Due gli obiettivi: garantire la salvaguardia della vita in mare, arrestare gli scafisti. Impegnati mezzi di Marina Militare, Guardia costiera, Aeronautica, Guardia di finanza. In particolare, la Marina partecipava con una nave anfibia (dotata di capacità ospedaliere e grandi spazi per accogliere i naufraghi), 2 corvette, 2 pattugliatori, due elicotteri, 3 aerei. Le navi d'altura si spingevano fino a ridosso delle coste libiche per operare i soccorsi. Il costo dell'operazione era di circa 9,5 milioni di euro al mese.

Mare Nostrum si è conclusa il 31 ottobre 2013, accompagnando poi Triton in versione gradualmente ridotta fino alla fine dell'anno. Oltre 160mila i migranti soccorsi durante l'operazione. Gli scafisti consegnati all'autorità giudiziaria sono stati 366.

Triton -

Il primo novembre 2014 è dunque partita una nuova operazione. Non più italiana, questa volta, ma europea. Triton è stata infatti dispiegata da Frontex, l'Agenzia europea delle frontiere. Il mandato, in questo caso, come è stato più volte sottolineato dai vertici dell'Agenzia, non è salvare le vite in mare, ma operare il controllo delle frontiere, che è la mission istituzionale dell'Agenzia.

Anche se, in caso di necessità, si operano anche interventi di ricerca e soccorso (Sar). Per rispondere al mandato, le navi di Frontex si mantengono in un'area entro 30 miglia dalle coste italiane, senza spingersi a Sud verso le coste libiche come accadeva con i pattugliamenti di Mare Nostrum. Il budget mensile è di 2,9 milioni di euro. I mezzi impiegati sono due aerei, un elicottero, tre navi d'altura, quattro motovedette.