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Catania, il padre del bimbo morto perché dimenticato in auto: "Ho un grande vuoto in testa"

Il 43enne Luca Cavallaro dice di ricordare solo di essere uscito di casa e aver sistemato il figlio Leonardo nel seggiolino prima di andare al lavoro: il piccolo, di due anni, è stato lasciato in macchina per 5 ore

Catania, il padre del bimbo morto perché dimenticato in auto:
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"Ho solo un grande vuoto in testa".

Sta tutta qui la disperazione di un padre, il 43enne Luca Cavallaro, che ha dimenticato il figlio di due anni per 5 ore in auto sotto il sole a Catania. Il piccolo Leonardo è morto e ora l'uomo, ingegnere idraulico e ricercatore all'Università, è indagato per omicidio colposo. "Ricordo solo di essere uscito di casa alle 8 del mattino e di avere sistemato Leo nel seggiolino", ha spiegato a Repubblica.

La telefonata della suocera - Il piccolo Leonardo è rimasto in auto nel parcheggio della cittadella universitaria perché il padre, che avrebbe dovuto portarlo all'asilo una volta uscito di casa, ha tirato dritto ed è andato direttamente al lavoro. Luca ha spiegato a Repubblica di aver realizzato quanto era successo dopo una telefonata della suocera: "Ha detto: 'il bambino non c'è all'asilo, dov'è?', e all'improvviso ho ricordato, sono corso al parcheggio. Una corsa che non finiva mai. E Leonardo era lì, nel seggiolino". 

I tentativi di rianimare il piccolo - Il fatto che il policlinico fosse distante solo 50 metri non è bastato a salvare la vita del piccolo, così come i tentativi di rianimazione dei medici durati 37 minuti per cercare di farlo tornare a respirare. Il nonno e la madre del marito, per altro, sono entrambi cardiologi: l'uomo era presente in ospedale al momento della tragedia mentre la donna, che era a un convegno, è arrivata successivamente. 

La moglie difende il marito: "Non so come sia potuto succedere" - Proprio la moglie difende il marito che ora, come atto dovuto, è indagato per omicidio colposo. "E' un padre modello, non so spiegarmi cosa sia successo. Forse è accaduto per una distrazione o per stanchezza". Luca nell'interrogatorio ha detto di aver agito automaticamente e di non ricordare nulla, nemmeno la strada fatta per arrivare al lavoro. "Penso di aver percorso la strada di sempre. Ma cosa è successo ieri mattina?", ha detto smarrito.