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Blitz contro la 'ndrangheta in Emilia Romagna, arresti e perquisizioni

In manette anche il presidente del Consiglio comunale di Piacenza, Giuseppe Caruso oltre ai boss Salvatore Grande Aracri, Francesco Grande Aracri e Paolo Grande Aracri

Blitz contro la 'ndrangheta in Emilia Romagna, arresti e perquisizioni - foto 1
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Blitz contro la 'ndrangheta in Emilia Romagna: la polizia ha eseguito misure cautelari nei confronti di appartenenti alle cosche che operano nella regione e che sono legate ai Grande Aracri di Cutro, nel Crotonese.

Un centinaio le perquisizioni in tutta Italia nei confronti di persone collegate alla cosca. In manette anche il presidente del Consiglio comunale di Piacenza, Giuseppe Caruso: esponente di FdI, è subito stato sospeso dal partito.

Caruso, esponente di Fratelli d'Italia, secondo gli investigatori, sarebbe parte integrante dell'organizzazione criminale che operava tra le province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza e che aveva ai vertici soggetti considerati di primo piano come Salvatore Grande Aracri, Francesco Grande Aracri e Paolo Grande Aracri, tutti arrestati nell'operazione "Grimilde"

Oltre agli arresti e alle perquisizioni, i poliziotti hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni emesso dalla Dda di Bologna nei confronti dei principali appartenenti al gruppo criminale riguardante società, beni mobili ed immobili e conti correnti.

Gli arrestati sono accusati a vario titolo di associazione di stampo mafioso, estorsione, tentata estorsione, trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, danneggiamento e truffa aggravata. Per eseguire le misure cautelari, in diverse città dell'Emilia Romagna, sono stati impegnati oltre 300 agenti.

Caruso intercettato: "Ho mille amicizie, so dove bussare" - "Perché io ho mille amicizie, da tutte le parti, bancari... oleifici... industriali, tutto quello che vuoi... quindi io so dove bussare... quindi se tu mi tieni esterno ti dà vantaggio, se tu mi immischi... dopo che mi hai immischiato e mi hai bruciato... è finita". Così diceva a un altro indagato, secondo un'intercettazione dell'8 settembre 2015 agli atti dell'inchiesta 'Grimilde', Giuseppe Caruso, presidente del consiglio comunale di Piacenza.

In un'altra occasione, Caruso raccontava al fratello Albino, anche lui arrestato, che "io con Salvatore (Grande Aracri, ndr) gli parlo chiaro, gli dico... Salvato', non la dobbiamo affogare sta azienda, dobbiamo cercare di pigliare la minna e succhiare o no?". Secondo il gip, Caruso con quelle parole stava "illustrando in modo assolutamente genuino quale fosse il reale intento e scopo dell'organizzazione criminale nell'aiutare la società Riso Roncaia Spa".

Meloni: "Caruso sollevato da ogni incarico" - "Finché non sarà chiarita la sua posizione, Giuseppe Caruso è sollevato da ogni incarico e non può essere più membro di Fratelli d'Italia". Così il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Ribadiamo con assoluta fermezza che in Fratelli d'Italia non c'è stato, non c'è e non ci sara' mai spazio per nessuna mafia", ha aggiunto.

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