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Sparita a Novara, uccisa dall'ex

E' stato ritrovato nel Ticino il cadavere di Simona Melchionda, la giovane scomparsa lo scorso 6 giugno dalla sua casa di Oleggio (Novara). Il corpo era incastrato in alcuni rovi, qualche centinaia di metri più a valle rispetto al punto indicato dall'ex fidanzato, Luca Sainaghi, carabiniere di 28 anni.

L'uomo ha confessato di averla uccisa ed è stato arrestato. Le ha sparato un colpo di pistola alla testa, con l'arma di ordinanza.

Il carabiniere ha poi ha gettato il cadavere in acqua, nei pressi della diga di Pombia. Il delitto, secondo la confessione dell'assassino, sarebbe avvenuto la sera del 6 giugno, il giorno della scomparsa della vittima, al culmine di un litigio.

Tra Simona Melchionda e Luca Sainaghi c'era stata una relazione iniziata nell'inverno scorso, interrotta quando lui aveva deciso di tornare insieme all'ex fidanzata che nel frattempo era rimasta incinta. Il carabiniere, in servizio alla caserma di Oleggio, ha confessato ai colleghi che la vittima voleva che lasciasse la compagna e il figlio per tornare con lei.

Una versione differente da quella sostenuta dai genitori della ragazza scomparsa. Per loro era Luca, infatti, a non lasciare in pace la figlia. Cosa sia successo quella sera del 6 giugno, comunque, è ancora da chiarire.

Simona è uscita di casa verso le 23.30 e da allora non è più stata vista. L'unica traccia è un sms arrivato verso le 2 di notte ai genitori: "Stanotte dormo fuori". A quell'ora è però probabile che Simona fosse già stata uccisa.

Al momento è escluso che nell'omicidio sia coinvolta l'attuale compagna del carabiniere.