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Knox, calunnie: udienza rinviata

E' stata accusata di calunnia contro un'interprete e alcuni agenti di polizia che si occuparono delle indagini sull'omicidio di Meredith Kercher.

Ma Amanda Knox replica dicendo: "Non ho voluto accusare nessuno, ho solo raccontato come sono andate le cose. Perché continuano ad accusarmi per dichiarazioni che ho sempre reso?". Così la Knox si è rivolta ai suoi difensori all'udienza preliminare al riguardo. Tutto è comunque stato rinviato a ottobre.

Al centro del procedimento le dichiarazione rese dalla giovane durante il processo davanti alla Corte d'assise di Perugia, terminato con la sua condanna e con quella di Raffaele Sollecito a 26 e 25 anni di reclusione per l'omicidio della studentessa inglese. In particolare quelle con cui la Knox affermava che fu l'interprete a suggerirle di ricordare di essere stata nella casa del delitto insieme a Patrick Lumumba (indagato in seguito a quelle affermazioni ma poi prosciolto) e le accuse rivolte dall'americana agli agenti di averla percossa durante gli interrogatori in Questura.

Secondo uno dei difensori della Knox, l'avvocato Luciano Ghirga, Amanda in queste ore "era molto tesa e preoccupata" per l'udienza. E ha aggiunto che la Knox "avrebbe fatto spontanee dichiarazioni (ma l'udienza è stata rinviata per la ricusazione del gup da parte della difesa ndr). Lei è triste per questa pregiudiziale di colpa".

Riguardo alla richiesta di ricusazione, l'avvocato Ghirga ha sostenuto che "il gip è lo stesso che ha applicato la misura cautelare in carcere, quello che ha rigettato due volte le richieste degli arresti domiciliari, quello che ha fatto l'incidente probatorio riguardante l'arma del delitto". "Per noi - ha aggiunto il legale - si è trattato di un atto dovuto, soprattutto per far stare serena Amanda. Il giudice Matteini gode comunque della stima di tutti, mia in particolare".