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G8 Genova, condannati capi polizia

La corte d'appello ha ribaltato la sentenza di primo grado sulla sanguinosa irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8 del 2001 a Genova.

Tutti i vertici della polizia che erano stati assolti hanno subito condanne comprese fino a 4 anni unitamente all'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. "Questi uomini resteranno al loro posto e conservano la fiducia del Viminale", ha detto il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano.

Il capo dell'anticrimine Francesco Gratteri è stato condannato a quattro anni, l'ex comandante del primo reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini a cinque anni, l'ex vicedirettore dell'Ucigos Giovanni Luperi (oggi all'Agenzia per le informazioni e la sicurezza interna) a quattro anni, l'ex dirigente della Digos di Genova Spartaco Mortola (ora vicequestore vicario a Torino) a tre anni e otto mesi, l'ex vicecapo dello Sco Gilberto Caldarozzi a tre anni e otto mesi. Altri due dirigenti della Polizia, Pietro Troiani e Michele Burgio, accusati di aver portato le molotov nella scuola, sono stati condannati a tre anni e nove mesi.

Non sono stati dichiarati prescritti i falsi ideologici e alcuni episodi di lesioni gravi. Sono invece stati dichiarati prescritti i reati di lesioni lievi, calunnie e arresti illegali. Per i 13 poliziotti condannati in primo grado le pene sono state inasprite.

Il procuratore generale, Pio Macchiavello, aveva chiesto oltre 110 anni di reclusione per i 27 imputati. In primo grado furono condannati 13 imputati e ne furono assolti 16, tutti i vertici della catena di comando. I pubblici ministeri Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini avevano chiesto in primo grado 29 condanne per un ammontare complessivo di 109 anni e nove mesi di carcere. In primo grado furono assolti Francesco Gratteri, per il quale il pg ha chiesto una condanna a 4 anni e 10 mesi; Giovanni Luperi (chiesti 4 anni e 10 mesi); Gilberto Caldarozzi (4 anni e sei mesi) e Spartaco Mortola (chiesti 4 anni e sei mesi).

Dal Viminale piena fiducia ai poliziotti
Quella della corte d'Appello di Genova "è una sentenza che non dice l'ultima parola, in quanto afferma l'esatto contrario di quanto era stato stabilito in primo grado e quindi ora andrà al vaglio della Corte di Cassazione". Lo ha detto il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, che ha sottolineato come questo non significhi "che alla Diaz non sia successo nulla, ma la sentenza di primo grado aveva individuato delle responsabilità e distinto le varie posizioni". I funzionari della Polizia di Stato, conclude, "resteranno quindi al loro posto, che non si limitano ad occupare, svolgendo il loro ruolo con grande responsabilità e dedizione, rispetto al quale ci può essere solo gratitudine da parte delle istituzioni".

Maroni:"Sottoscrivo al 100% le dichiarazioni di Mantovano"
''L'opinione ufficiale del Viminale è stata già espressa dal sottosegretario Mantovano. La sottoscrivo al 100%, non ho niente da aggiungere se non ribadire la fiducia per le persone che sono state coinvolte e confermare le opinioni espresse e le valutazioni del Viminale''. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle condanne dei vertici della polizia per le vicende del G8 di Genova. Maroni ne ha parlato a Bari dove ha tenuto una conferenza stampa a conclusione della riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia delle province di Bari e Foggia. Alla riunione ha partecipato, tra gli altri, anche il capo della polizia, Antonio Manganelli.