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Stasi: a posto con la mia coscienza

"Non temevo la condanna, con la mia coscienza sono sempre stato a posto.

Non ho mai avuto nulla di cui rimproverarmi, anche quando sono stato ingiustamente portato in prigione". Alberto Stasi parla così davanti alle telecamere di Matrix, alla sua prima intervista esclusiva in cui ricorda Chiara e il lungo processo che lo ha visto protagonista. Il servizio completo martedì sera su Canale 5.

"Per me Chiara era quattro anni della mia vita, la persona con cui mi confidavo, a cui chiedevo aiuto, con cui risolvevo i problemi della vita quotidiana che tutti abbiamo. Per lei io ero lo stesso. Lei era semplice, tranquilla, solare".

Parlando del giorno del verdetto, nell’aula giudiziaria, Stasi ricorda: "Non temevo la condanna, con la mia coscienza sono sempre stato a posto. Non ho mai avuto nulla di cui rimproverarmi; anche quando sono stato ingiustamente portato in prigione, il giudice ha subito riconosciuto l’errore che era stato commesso. Naturalmente per una persona che viene accusata ingiustamente per così tanto tempo, più di due anni, l’assoluzione è il risultato che si è cercato per tutto il tempo".

Questi sono soltanto alcuni stralci della lunga intervista di Vinci a Stasi, che martedì sera Matrix proporrà integralmente.

E' la prima volta che il fidanzato di Chiara Poggi parla davanti alle telecamere. Il giovane, a lungo principale indagato per l'omicidio di Garlascoe e poi assolto, risponderà alle domande di Alessio Vinci, che spiega: "Abbiamo voluto dargli la parola perché il pubblico si potesse fare un'opinione sulla persona più inseguita ma meno disposta a parlare della cronaca italiana".

"Non si è trattato di celebrare un’altra volta il processo di Garlasco - aggiunge Vinci -. Ma, dopo oltre due anni e mezzo dove si è scritto e detto di tutto, abbiamo trovato giusto dare la parola ad Alberto Stasi per offrire al pubblico a casa la possibilità di farsi un’opinione sulla persona più 'inseguita' ma meno disposta a parlare della cronaca italiana. Stasi me lo aspettavo come un ragazzo di poche parole e restio alla conversazione invece si è rivelato, inaspettatamente, un fiume in piena e in quasi due ore di intervista ha raccontato dettagli personali su alcuni dei momenti più difficili della sua vicenda".