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Lambro, "disastro ambientale"

Monza, procura apre unʼinchiesta

La Procura del Tribunale di Monza ha perto un fascicolo per disastro ambientale e avvelenamento delle acque in relazione all'inquinamento del Lambro provocato dalla fuoriuscita di oli combustibili dai depositi della "Lombarda Petroli" di Villasanta.

Gli inquienti hanno annunciato il sequestro dei serbatoi dell'azienda da cui sono stati sversati gli idrocarburi e dei documenti relativi allo stoccaggio dei carburanti.

La devastante azione, stando agli investigatori, sarebbe stata condotta da persone che sapevano come azionare le valvole e sapevano anche quali erano i serbatoi pieni. L'accusa, al momento, è comunque a carico di ignoti. Una svolta alle indagini potrebbe arrivare dalla verifica dei nastri di videosorveglianza della ditta, che potrebbero aver inquadrato gli autori del gesto, ma le speranze sono poche in quanto l'unica telecamera dell'impianto, posta sul cancello d'ingresso, è lontana dai serbatoi di stoccaggio.

Depuratore intasato
Nel frattempo gli esperti stanno cercando di individuare tutte le ripercussioni del disastro ambientale sul corso d'acqua. Per il fiume Lambro si prospetta infatti un danno ancora maggiore di quello prodotto dagli idrocarburi fuoriusciti dai serbatoi della Lombarda Petroli di Villasanta. Il depuratore di Monza, che ha salvato il Lambro da un disastro ambientale di proporzioni ancora maggiori trattenendo circa il 70% di petrolio e gasolio, ora dovrà fermarsi per tre settimane e gli scarichi delle fognature di quasi 800mila persone verranno immessi direttamente nel fiume già in gravissima sofferenza.

Secondo Filippo Carimati, presidente di BrianzaAcque, la società che gestisce il depuratore, l'impianto ha pagato un prezzo molto alto: ora funziona solo al 25%, intasato dalle migliaia di tonnellate di oli combustibili e le acque fognarie sono trattati solo parzialmente. Ed entro un paio di giorni il depuratore verrà fermato completamente.

Dalle vasche di decantazione sono state già rimosse oltre 1500 tonnellate di gasolio misto ad acqua e Brianzacque stima di poterne smaltire 1200 al giorno fino alla loro completa eliminazione. Sono sei i siti individuati per lo stoccaggio del materiale inquinante, dove vengono indirizzati i mezzi che recuperano gli oli: Pero, Orbassano, Milano, Parabiago, La Spezia, Alessandria. Si sta provvedendo anche a bonificare il sito della ex raffineria; il terreno inquinato e' stato asportato dalle ruspe e coperto con teli impermeabili in attesa di essere trasportato via: le autorita' sanitarie escludono ad oggi, inquinamenti della falda acquifera in Brianza o qualsiasi altro rischio per la salute pubblica.