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Appalti G8, confermati arresti

Firenze, respinta richiesta avvocati

Gli arrestati per l'inchiesta sugli appalti per i grandi eventi restano in carcere.

Lo ha deciso il gip di Firenze Rosario Lupo, respingendo le richieste di revoca delle misure cautelari in carcere. Secondo il magistrato, infatti, "C'è il pericolo di inquinamento delle prove, il pericolo di fuga e il rischio di reiterazione del reato".

Intrattenendosi brevemente con i giornalisti il gip Lupo ha spiegato che ''permangono tutte le esigenze di custodia cautelare. Resta valida l'ordinanza''. "C'è il pericolo di inquinamento delle prove, il pericolo di fuga e il rischio di reiterazione del reato", ha aggiunto. Secondo quanto si apprende, anche durante gli interrogatori gli arrestati non avrebbero apportato elementi nuovi che possano contrastare con quanto contenuto nell'ordinanza. Nell'inchiesta sono indagate 28 persone, tra le quali il Capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, accusato di corruzione, e il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, per il quale l'ipotesi di reato è concorso in corruzione.

Ricorso al Riesame
Angelo Balducci, il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Mauro Della Giovampaola, già attuatore dei progetti in Sardegna, e Diego Anemone, imprenditore, hanno deciso di ricorrere al tribunale del riesame di Firenze. I giudici dovranno decidere se revocare l'ordinanza di custodia cautelare o, in subordine, se applicare una misura
meno afflittiva. L'udienza dovrebbe essere fissata la prossima settimana.