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R. Calabria, attentato alla Procura

Ordigno esplode presso il suo ufficio

Attimi di paura a Reggio Calabria, quando un ordigno è stato fatto esplodere davanti all'ingresso dell'ufficio del Giudice di pace che si trova accanto al portone della Procura generale, in piazza Castello.

L'esplosione ha provocato danni al portone, scardinando un'inferriata. Fortunatamente nessun passante si trovava nella zona al momento della deflagrazione. L'ordigno era composto da una bombola di gas con sopra dell'esplosivo.

Le indagini sull'episodio sono condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che al momento non escludono alcuna ipotesi. Secondo quanto ripreso dalle telecamere di servizio, l'ordigno è stato piazzato da due uominicon il volto coperto con dei caschi da motociclista.

"Dalla telecamera di servizio è stato possibile notare che due individui, che indossavano i caschi e che sono giunti a bordo di un motorino, hanno depositato l'ordigno composto da una bombola di gas e da materiale esplodente - ha detto il procuratore generale, Salvatore Di Landro -. Siamo certi che si tratti di un grave attentato perpetrato dalla criminalità organizzata".

Oltre al portone di ingresso, l'esplosione ha danneggiato gli altri infissi della struttura che ospita la procura generale, attigua a quella in cui si trovano le aule e le cancellerie dei giudici di pace. Per fare il punto sull'inquietante episodio è in corso un vertice tra i magistrati e le forze dell'ordine, coordinato dal procuratore generale Salvatore Di Landro. Accertamenti in atto anche da parte della Digos.

"Un attacco alla Procura Generale"
"E' un attentato diretto agli uffici della procura generale". A dirlo è il procuratore generale di Reggio Calabria Salvatore Di Landro. "Siamo dinanzi ad un attacco - ha aggiunto - che può essere determinato dall'attività degli uffici di Procura generale in materia di misure di prevenzione e per tutta una serie di procedimenti penali pendenti in appello che riguardano la criminalità organizzata".

"Certa origine mafiosa"
E' fuori discussione l'origine mafiosa dell'attentato contro la Procura generale di Reggio Calabria. E' questa, secondo quanto si e' appreso, l'interpretazione univoca dell'episodio fatta nel corso del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato d'urgenza dal prefetto Francesco Musolino. All'incontro hanno partecipato il procuratore generale Salvatore Di Landro, l'avvocato generale dello Stato Francesco Scuderi, il procuratore aggiunto della Repubblica, Michele Prestipino, ed i vertici provinciali delle forze dell'ordine.

Napolitano: "Pieno sostegno a Istituzioni"
Appresa la notizia del grave atto intimidatorio compiuto questa notte agli uffici della Procura Generale di Reggio Calabria, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso ai Capi degli uffici requirenti della Città la sua solidarietà e la vicinanza del Paese a tutti i magistrati reggini. Il Capo dello Stato, si legge in una nota del Quirinale, ha manifestato il convinto apprezzamento e il forte incoraggiamento alla tenace azione, assieme alle forze dell'ordine, di contrasto della criminalita', assicurando il pieno sostegno delle istituzioni.

Maroni convoca vertice straordinario
Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha convocato per il 7 gennaio una riunione straordinaria alla prefettura di Reggio Calabria dei vertici delle forze dell'ordine, dopo la bomba fatta esplodere contro la Procura generale del capoluogo. Secondo quanto riferito dalla portavoce del ministro, Isabella Votino, nell'occasione si insedierà anche il nuovo prefetto della città. Maroni ha anche espresso piena solidarietà ai magistrati reggini.