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L'ex: "Amanda abbia i domiciliari"

"Lotterò per dimostrare sua innocenza"

Dopo la condanna di Amanda Knox a 26 anni per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, interviene l'ex fidanzato della giovane americana.

"Per me la condanna di Amanda è un errore" dice David Johnsrud a "Gente". "Soffro a pensare a lei chiusa in cella così a lungo, ma so che lei deve essere forte. Ha la famiglia, ha me e i suoi amici: continueremo a lottare per dimostrare la sua innocenza" aggiunge.

Nell'intervista, in edicola lunedì 14 dicembre, David afferma: "Non sono arrabbiato certo con l'Italia o con Perugia, sarebbe ridicolo. Per me la condanna di Amanda è un errore, ma avrebbe potuto succedere in qualsiasi parte del mondo. Non c'entrano i Paesi o i sistemi giudiziari". 

Poi: "Soffro a pensare ad Amanda chiusa in cella così a lungo, ma so che lei deve essere forte, ha cose belle e importanti nella sua vita. Ha la famiglia, che le starà sempre vicina e che sta sacrificando tutto per lei, ha me e i suoi amici: continueremo a lottare per dimostrare la sua innocenza. E poi - ha aggiunto - ha il dono stesso della vita. Quella vita che qualcuno ha sottratto, invece, a Meredith".

"Io spero che Amanda rimanga se stessa: lei non odia chi la odia. E cerca di vedere una luce anche nel buio totale. David lancia poi un appello: Guardiamo al futuro, Amanda ha un processo d'appello da preparare. Ho parlato con molte persone in Italia e so che spesso, in attesa di sentenze definitive, vengono concesse misure di detenzione diverse dal carcere, come gli arresti domiciliari. Ad Amanda questo è stato negato per oltre due anni, mentre in molti altri casi è stato concesso. Anche chi è convinto della sua colpevolezza si domanderà il perché di questa differenza di trattamento".

"Per favore - conclude il giovane con un appello - io chiedo che le venga data la possibilità di restare con la sua famiglia mentre aspetta pazientemente il verdetto definitivo".

Amanda: "Trattata sempre bene"
Intanto, ad una delegazione dell'Associazione Italia Usa che le ha fatto visita nel carcere di Perugia Amanda ha detto di essere stata trattata "sempre bene". "Sono preoccupata - ha sottolineato la giovane di Seattle - ma mi fido dei miei avvocati e della mia famiglia. Loro dicono - ha concluso la Knox - di stare tranquilla". "Quando tutto sarà finito voglio andare dalla mia famiglia che mi manca tanto, ma poi voglio tornare in Italia perché qui sono stata bene" ha concluso.

"Non guardo la tv. Ho il mio mondo"
Nella cella di Amanda, la televisione è spenta e non ci sono giornali. "Non li leggo e non guardo la tv. Ho il mio mondo", ha detto la giovane di Seattle.