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I pentiti costano 65 milioni l'anno

Sono 833 con oltre 3mila familiari

Il quotidiano Libero spulcia i conti dello Stato e scopre che il programma di protezione dei collaboratori di giustizia ha raggiunto il ragguardevole costo di quasi 400 milioni di euro nel periodo compreso tra il 2003 e il 2007.

Una media di 65 milioni l'anno per "aiutare" i pentiti e i loro oltre 3mila familiari. A decidere chi ha diritto alla protezione è una commissione del ministero dell'Interno.

Siamo comunque lontani dai numeri degli anni 90. Dopo le stragi di Capaci e di via D'Amelio lo Stato decise di reagire e così, per cercare di stanare i mafiosi, si fece largo uso dei pentiti. Nel '96 tra collaboratori e parenti si raggiunse la cifra di 7.061 persone entrate nel programma. Ma che succede quando si diventa protetti dalle istituzioni? Di solito si viene portati in una località segreta e qui si cerca un inserimento nella società. Spesso c'è il cambio di identità.

Assistenza medica, trasporti logistici, affitti: tutto a carico dello Stato. A questo si aggiunge anche il lavoro (se si è in grado di svolerlo) oppure un assegno mensile di circa 900 euro. Quest'ultimo è aumentato del 50% se si tratta di testimoni da proteggere e non pentiti (un modo per "premiare" il fatto di non aver compiuto reati). Infine la buonuscita. Al termine del programma di protezione c'è la cosìddetta capitalizzazione: il versamento di una somma di denaro da utilizzare per il reinserimento sociale.