Trans uccisa, ricatti a dieci vip
Marrazzo scrive al Papa: "Perdonami"
Una telecamera nella stanza dove accoglieva i clienti e una lunga serie di filmati stipati sul suo pc: sono le armi che Brenda, la trans uccisa a Roma, utilizzava per ricattare le persone.
E tra queste ci sarebbero almeno una decina di vip. A riferirlo è l'ex fidanzato di Brenda. Intanto prosegue il percorso di riabilitazione morale di Piero Marrazzo il quale ha scritto una lettera al Papa per chiedere perdono.
Il fidanzato di Brenda
E' sulle pagine di Novella 2000 che si trovano le parole di Giorgio T., 41 anni, ex spacciatore ed ex convivente di Brenda. E' lui che parla della "seconda professione" di Brenda, di questa sua passione per il ricatto e dei legami coi carabinieri coinvolti nel caso Marrazzo. E sono proprio questi ultimi che impongono una certa cautela nel raccogliere questa testimonianza visto che Giorgio è stato arrestato proprio da Carlo Tagliente e Nicola Testini, due dei militari coinvolti nel presunto ricatto a Marrazzo.
Secondo l'ex fidanzato, Brenda aiutava i carabinieri a incastrare gli spacciatori e poi sarebbero stati proprio loro a convincerla a iniziare i ricatti verso i clienti più facoltosi: avvocati, medici, commercialisti e anche dei politici. Giorgio era rimasto in buoni rapporti con Brenda tant'è vero che la sera della sua morte sarebbe stato lui a riportarla a casa: "Era ubriaca ma non depressa, voleva tornare in Brasile".
Marrazzo al Papa: "Santità, perdonatemi"
L'ex presidente della Regione Lazio cerca la sua redenzione con una lettera inviata direttamente al Santo Padre: "Santità, mi perdoni per tutto quello che ho fatto...". A rivelarlo è il quotidiano Repubblica secondo il quale Marrazzo ha inoltrato attraverso i vertici vaticani la sua missiva. Ma non è certo se la sua lettera è giunta al destinatario, anzi. Filtra la notizia che il segretario di Stato non sembra averlo accontentato.