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Meredith, al via processo d'appello

Guede chiede udienze a porte aperte

Inizia oggi il processo d'appello per Rudy Guede, l'ivoriano condannato a 30 anni di carcere per l'omicidio di Meredith Kercher.

Il giovane ha chiesto e ottenuto dai giudici che le udienze si tengano a porte aperte "per far sapere a tutti la verità". I suoi legali porteranno in aula specialisti e altri testimoni per dare una nuova lettura alla fuga del ragazzo dopo il delitto della ragazza.

Secondo la difesa infatti ci sarebbe una letteratura scientifica e psicologica che mette in risalto casi di innocenti che, trovandosi in confusione per un delitto vissuto da testimone, si danno alla fuga pur non avendone motivo.

Guede sarebbe intenzionato a chiedere perdono alla famiglia di Meredith per non aver chiamato il 118 dopo che, a suo dire, Amanda e Raffaele avrebbero accoltellato la ragazza inglese. Nuovi testimoni poi saranno chiamati a ribaltare il giudizio di inaffidabilità sulle dichiarazioni dell'ivoriano.

Il rito abbreviato prevede che il processo si svolga in camera di consiglio, cioè alla presenza solo delle parti interessate. Guede ha chiesto invece di far assistere alle udienze gli organi di informazione e per questo ha inviato una lettera al presidente della Corte. L'ivoriano, che si è sempre proclamato estraneo all'omicidio, intende tra l'altro fare delle dichiarazioni spontanee nel corso del processo.

Guede, nato ad Agou, in Costa d'Avorio, il 26 dicembre del 1986, è giunto da bambino a Perugia dove venne affidato per un periodo a una famiglia del posto. Dopo l'omicidio della Kercher venne arrestato il 20 novembre del 2007 in Germania dove era fuggito. Con gli inquirenti il giovane ha ammesso di essersi trovato nella casa del delitto la sera del primo novembre di due anni fa quando la studentessa venne uccisa ma di non avere partecipato all'omicidio. Ha infatti sostenuto di essere stato in bagno quando la Kercher veniva accoltellata mortalmente e di avere cercato di soccorrerla prima di scappare.

Il 28 ottobre dell'anno scorso il gup Paolo Micheli gli ha inflitto 30 anni di reclusione con il rito abbreviato (che prevede uno sconto di un terzo della pena). Attualmente Guede è rinchiuso nel carcere di Viterbo.