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Scandalo trans,trema la Roma vip

Natalie resta in Italia:è una testimone

I procuratori Giancarlo Capaldo e Rodolfo Sabelli che seguono l'inchiesta sul ricatto a Piero Marrazzo dicono che non ci sono altre vittime di questo scandalo.

Ma le voci su altri presunti vip (politici, attori e calciatori) coinvolti in questi incontri continuano a girare insistentemente. Il perno di tutta l'inchiesta è il trans Natalie che, nonostante sia in Italia clandestinamente, non sarà espulsa proprio perché testimone.

I nomi della Roma "bene" che frequentavano l'appartamento di via Gradoli sono pesanti: politici, attori, calciatori. Nomi sussurrati dagli stessi trans e che sarebbero state vittime di ricatti proprio come l'ex governatore del Lazio. Nomi che però non risulterebbero allo stato agli atti dell'inchiesta, ne' nelle intercettazioni. Gli inquirenti stanno passando al setaccio almeno tre rapine compiute la scorsa primavera da sedicenti carabinieri ai danni di transessuali. E' da questi episodi che gli inquirenti hanno preso spunto per estendere i loro accertamenti.

Verifiche ci sono anche per stabilire chi portava la cocaina nel corso degli incontri, chi la cedeva e chi la comprava. Altri accertamenti invece riguardano i soldi, tantissimi, usati per pagare i transessuali che, per un rapporto "con coca", chiedevano anche 5.000 euro. Ma anche i soldi che avrebbero percepito i quattro carabinieri arrestati sempre frutto di altri ricatti. Per questo sono stati avviati accertamenti patrimoniali.

Ribadito nuovamente che non ci sono accertamenti in corso su Marrazzo, gli inquirenti della capitale hanno intanto chiesto al Viminale il mantenimento sul territorio italiano, per motivi di giustizia, di Natalie, il viado sorpreso nello scorso luglio in atteggiamenti intimi con l'ex governatore del Lazio. Essendo clandestino, il transessuale dovrebbe essere espulso, ma per la sua particolare veste di testimone rimarrà, per il momento nella capitale.

In queste ore il tribunale del riesame dovrebbe fissare la data per l'esame delle istanze di revoca delle misure cautelari emesse dal gip Sante Spinaci nei confronti dei carabinieri accusati di aver ricattato Marrazzo: Carlo Tagliente, Luciano Simeone, Nicola Testini e Antonio Tamburrini. A loro la procura attribuisce non solo l'estorsione ai danni dell'esponente politico ed il tentativo di vendita del video girato nell'appartamento di Natalie, ma anche di aver introdotto nella stessa abitazione la cocaina che si vede nel filmato.