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Marrazzo, altri politici ricattati?

Lʼinchiesta sui trans si allarga

La procura di Roma che indaga sulla vicenda Marrazzo continua gli interrogatori e, dopo avere ascoltato tre dei quattro carabinieri arrestati, passa al setaccio gli altri coinvolti nella vicenda.

Tra questi c'è anche Max Scarfone, il fotografo che inguaiò Silvio Sircana. Dalle indagini trapela che altri due politici potrebbero essere stati ricattati dopo incontri coi trans. Il gip ha confermato la custodia cautelare nei confronti degli arrestati.

Nelle dichiarazioni spontanee fatte da tre dei quattro carabinieri arrestati (Antonio Tamburrino, Nicola Testini, Luciano Simeone e Carlo Tagliente, detenuti in carcere) viene descritta - come si legge nell'ordinanza - l'irruzione fatta nell'appartamento di via Gradoli quando due persone avevano bussato e "si erano presentate come carabinieri". "Era presente un uomo in parte svestito - scrive il gip - che gli indagati avevano subito riconosciuto come il presidente Marrazzo, il quale li aveva pregati di non fare nulla per non comprometterlo in considerazione della sua posizione e che li avrebbe ricompensati".

"Gli indagati Tagliente, Simeone, Testini - si legge ancora nell'ordinanza - nel corso di spontanee dichiarazioni hanno affermato concordemente di aver ricevuto verso la fine di luglio 2009 da un loro confidente, gravitante nel mondo dei transessuali, tale Gianguarino Cafasso (deceduto nel settembre 2009) un filmato su cd nel quale era appunto ripreso il presidente Marrazzo in compagnia di un transessuale in atteggiamenti ambigui e nel quale veniva ripresa anche della polvere bianca". Nell'ordinanza di parla anche della telefonata giunta all'utenza della segreteria di Marrazzo e fatta da una persona che si era qualificata come un carabiniere.

Il gip nel confermare la custodia in carcere spiega che "dalle risultanze di indagine emerge un quadro indiziario di assoluta gravità nei confronti degli indagati, in particolare in relazione alle condotte poste in essere per la realizzazione di un piano preordinato e per l'acquisizione di profitti illeciti".