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Video, Berlusconi avvertì Marrazzo

Tre giorni prima lʼarresto dei militari

Silvio Berlusconi aveva avvertito Piero Marrazzo dell'esistenza di un video, in cui compariva insieme con un trans.

La clamorosa rivelazione viene dal "Corriere della Sera", secondo il quale il premier avrebbe telefonato al governatore del Lazio dicendogli che alla Mondadori era stato offerto il filmato compromettente. Un contatto che risalirebbe a tre giorni prima dell'arresto dei quattro carabinieri coinvolti nell'estorsione.

Una volta ricevuta la notizia, sembra che Marrazzo abbia deciso di non fare nessuna denuncia. Era stata l'agenzia Photo Masi di Milano a contattare il settimanale "Chi" offrendo il video. Alfonso Signorini, il direttore, ha riferito al "Corriere" di averlo guardato, e di aver spiegato subito di non essere interessato, anche se, ha precisato, ne avrebbe parlato con i vertici dell'azienda. L'agenzia richiedeva 200mila euro trattabili.

Ma anche i vertici gli avrebbero detto di rifiutare la proposta. Sarebbe stata proprio Marina Berlusconi, presidente di Mondadori, ad avvertire il padre della vicenda. Berlusconi avrebbe guardato le immagini per poi chiamare Marrazzo, spiegandogli che il video era nelle mani della Mondadori, ma che l'azienda non l'avrebbe acquistato.

Una mossa che si spiegherebbe con la volontà di far capire al mondo che il capo del governo non ha nessuna intenzione di sfruttare uno scandalo sessuale di un esponente dell'opposizione a fini politici.

A questo punto per Marrazzo si aprono momenti molto difficili, ma il governatore spera ancora di potersi salvare, sottraendosi al ricatto. Si mette in contatto con l'agenzia fotografica e sembra che la prova possa essere distrutta. Ma gli investigatori del Ros bloccano il fotografo che ha avuto il video dai militari della Compagnia Trionfale prima che incontri Marrazzo. La Photo Masi viene perquisita e una copia del video sequestrata. E gli agenti entrano anche nella redazione di "Chi" per prendere la seconda copia. Niente più appuntamento con Marrazzo, che il giorno dopo è convocato in Procura, dove ammette quello che viene raccontato nel video ma non dice di aver cercato di bloccarlo.

Al momento dell'arresto degli agenti però lui grida alla bufala, nonostante abbia confessato tutto davanti ai magistrati. Ed ecco perchè la vicenda si ingigantisce.

Bersani: "Berlusconi non si è ancora auto sospeso"
"Mi pare che Berlusconi non si sia ancora auto sospeso... forse la settimana prossima. Oggi lasciamo stare le vite private, parliamo delle vite di artigiani e cittadini". Così il neo segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a Prato ha risposto a una domanda sulle conseguenze del caso Marrazzo.